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Attualità

Una task force di 100mila geometri per controllare lo – stato di salute – delle infrastrutture

In un’intervista sulla Legge di Bilancio 2019, rilasciata a Labitalia, contenitore specialistico dell’agenzia di stampa Adn Kronos, il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli pone al centro dell’attenzione il messaggio rivolto al Premier Giuseppe Conte sulla necessità di un piano straordinario di monitoraggio di tutte le infrastrutture esistenti in Italia.

Le infrastrutture italiane saranno verificate da una Task Force di geometri
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“Prima di costruire delle nuove infrastrutture, urge un piano straordinario di monitoraggio dello stato delle attuali”. Con queste parole, il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli ha sottolineato la necessità dettata da: “in Italia per troppi anni è stata trascurata la manutenzione e, di conseguenza, la prevenzione. Un messaggio che ho rivolto al Premier Giuseppe Conte, incontrato in occasione della Assemblea Annuale ANCI 2018, al quale ha prospettato l’opportunità di avvalersi di una task force di 100mila geometri, che conoscono alla perfezione il territorio nazionale, e potrebbero relazionare alla pubblica amministrazione gli interventi per la messa in sicurezza”.

Geometri, task force di 100mila tecnici pronta a monitorare

“Sono scomparsi i cantonieri che controllavano giorno per giorno la situazione delle infrastrutture – precisa il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli – non dico di tornare a questo, ma una presenza capillare di tecnici qualificati potrebbe permettere verifiche adeguate sulle opere, evitando così il verificarsi di disastri come quello del Ponte Morandi a Genova”. “Più in generale – prosegue – e non solo su questo tema, i professionisti tecnici potrebbero ‘dare di più’ al Paese. Nel ‘Jobs act degli autonomi’ era prevista la possibilità di delegare diverse funzioni in sussidiarietà ai professionisti ma, a tutt’oggi, non sono stati fatti i decreti attuativi, e la delega è decaduta vanificando una buona occasione”. “A mio avviso – prosegue – fra i cittadini e lo Stato, che dovrebbe esercitare unicamente le funzioni di programmazione e controllo, potrebbero trovarsi i professionisti che operano con la formula della sussidiarietà attuando, come di fatto avviene, una funzione di raccordo. Diversamente, il Paese continuerà ad avere problemi di carattere economico e sociale, come stiamo vedendo in queste settimane con gli effetti del maltempo su cittadini e imprese”.

Equo compenso, il Governo promette: ‘provvedimenti entro maggio 2019’

“E’ necessario estendere l’equo compenso per i professionisti anche ai rapporti con il privato cittadino. E la speranza è che questo avvenga con qualche emendamento alla manovra. Dal Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Jacopo Morrone, che ha ricevuto nei giorni scorsi 16 ordini professionali posti sotto il controllo del ministero, abbiamo avuto rassicurazioni circa la sua attenzione al tema”.

Interviene così, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, Maurizio Savoncelli, sul tema dell’equo compenso per i professionisti. “La possibilità oggi è prevista nei rapporti con la banca, con l’assicurazione, con la grande azienda, va estesa anche a quelli con i privati cittadini, che se si rivolge a un professionista che le presenta un preventivo e che deve poter avere un parametro su cui giudicarlo”. Infatti, secondo il Presidente Savoncelli “l’abolizione delle tariffe si è rivelata un errore: c’è la necessità di un parametro di riferimento per il committente che assegna un incarico al professionista, lasciando poi spazio alla possibilità di contrattazione”.

Legge di Bilancio, arriva il no alla Centrale unica

“La centrale unica di progettazione prevista nella manovra rischia di fare solo danni, e anche grossi. Va modificata in centrale unica di programmazione, con funzioni di indirizzo e scale di priorità. Allora sì che potrebbe essere utile”. Per Savoncelli, “standardizzare la progettazione da Nord a Sud nel Paese è incomprensibile e pericoloso, perché ogni territorio – conclude – ha le sue specificità”.

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