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Attualità

Tutelare i Professionisti Tecnici: gli emendamenti al Decreto Rilancio richiesti dalla RPT

La rete delle professioni tecniche ha proposto al Governo una serie di emendamenti per favorire la tutela dei Professionisti Tecnici. Saranno accolti dal Governo?

Tutti gli emendamenti al Decreto Rilancio richiesti dalla RPT
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Il 29 maggio la RPT ha inviato al Governo una corposa relazione sul Decreto Legge 19 maggio 2020. L’iniziativa della Rete Delle Professioni Tecniche vuole dare l’input al Governo per emendare il Decreto Rilancio. Il Decreto è al centro delle critiche di buona parte del mondo professionale. Carte alla mano infatti il Decreto Rilancio esclude i liberi professionisti iscritti ad una cassa previdenziale dall’accesso ai contributi a fondo perduto.

“Riteniamo inaccettabile – dichiara la RPT – che la platea dei Liberi Professionisti Italiani sia esclusa dalla possibilità di richiedere ed ottenere i contributi a fondo perduto. Riteniamo la norma che ci esclude totalmente ingiustificata”

Quali sono gli emendamenti proposti dalla RPT al Governo per modificare in favore dei liberi professionisti il decreto rilancio?

A seguire indichiamo alcuni degli emendamenti proposti dalla Rete delle Professioni Tecniche. La Relazione completa con tutte le proposte della RPT può essere scaricata gratuitamente semplicemente cliccando sul link che trovate al termine dell’articolo.

Il primo emendamento proposto riguarda i contributi a fondo perduto (Art 25 del decreto rilancio). La RPT a riguarda “non trova alcun fondamento giuridico” nell’escludere la categoria dei liberi professionisti.

Il secondo emendamento verte sul divietò di cumulo di indennità (Art 86). La rete delle professioni tecniche chiede l’eliminazione del riferimento all’art 78 che prevede il divieto di cumulo per le diverse indennità.

Anche gli incentivi per l’efficientamento energetico, il sismobonus, il fotovoltaico e gli incentivi per l’installazione delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici (art 119) sono oggetto di richiesta di emendamento da parte della RPT. La rete chiede infatti, tra le altre cose, che le parole “fino al 31 dicembre 2021” vengano sostituite con la dicitura “fino al 31 dicembre 2023”. Si chiede quindi due anni di proroga per gli incentivi indicati.

Un’altro punto caro alla Rete delle Professioni Tecniche è l’esenzione dalla responsabilità del titolare o dei titolari dello studio professionale né dei professionisti tecnici che operano nei cantieri edili. Una voce che ad oggi non è ancora prevista dal decreto rilancio.

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