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Posso diventare proprietario di un terreno abbandonato?

Diventare proprietari di terreni abbandonati: una guida pratica all'usucapione e alle normative vigenti per l'acquisizione legale di proprietà in disuso

Posso diventare proprietario di un terreno abbandonato?
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Acquisire un terreno abbandonato può sembrare un processo complesso, ma in Italia esistono strumenti giuridici che permettono di diventarne legittimi proprietari. Uno di questi è l’usucapione, un principio del diritto civile che consente di acquisire la proprietà di un immobile attraverso il possesso continuato e indisturbato per un certo numero di anni. Ma quali sono le condizioni necessarie per far valere questo diritto?

Quali azioni bisogna compiere per dimostrare di essere il nuovo proprietario? In questo articolo approfondiamo tutti gli aspetti normativi e pratici, dalla durata del possesso ai comportamenti da adottare, fino alle modalità con cui il proprietario originario può interrompere il processo di usucapione.

  1. Terreni in stato di abbandono: come acquisirne la proprietà
  2. Acquisizione tramite usucapione
  3. Requisiti per l’usucapione
  4. Procedura per l’usucapione
  5. Interruzione dell’usucapione
  6. Sei un geometra? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Diventare proprietari di terreni abbandonati: una guida pratica all’usucapione e alle normative vigenti per l’acquisizione legale di proprietà in disuso

Terreni in stato di abbandono: come acquisirne la proprietà

In Italia, il concetto giuridico di “terreno abbandonato” non esiste formalmente. Anche se un terreno non viene coltivato o utilizzato, il diritto di proprietà rimane intatto e non si estingue per mancato uso. Tuttavia, se l’abbandono del terreno rappresenta un pericolo per la salute pubblica o causa disagi ai vicini, è possibile richiedere al sindaco del comune competente l’emissione di un’ordinanza d’urgenza. Questa ordinanza obbligherà i proprietari a mettere in sicurezza e bonificare l’area interessata.

Acquisizione tramite usucapione

Una delle modalità per diventare proprietari di un terreno non utilizzato è attraverso l’usucapione. Questo istituto giuridico permette l’acquisizione della proprietà o di altri diritti reali su un bene, mediante il possesso continuato per un determinato periodo. L’usucapione si configura come un mezzo di acquisto a titolo originario, non richiedendo contratti e potendo avvenire anche contro la volontà del precedente proprietario. Non è rilevante se chi possiede il bene sia a conoscenza del fatto che non gli appartiene.

Requisiti per l’usucapione

Per avviare il processo di usucapione su un terreno, è necessario possederlo come se si fosse i legittimi proprietari. Ciò implica compiere atti che solo il titolare del diritto potrebbe effettuare, come:

  • Recintare l’area con un cancello chiuso a chiave
  • Eseguire lavori di bonifica o sbancamento
  • Modificare la destinazione d’uso del terreno, ad esempio asfaltandolo o costruendovi sopra

È importante sottolineare che la semplice coltivazione del terreno non è sufficiente per l’usucapione.

Durata del possesso necessario

Il periodo di possesso richiesto varia in base alle circostanze:

  • 20 anni: per beni immobili posseduti in malafede, ossia sapendo che appartengono a terzi.
  • 10 anni: se il possesso è stato acquisito in buona fede e basato su un titolo idoneo trascritto nei registri immobiliari.

Durante questo periodo, il possesso deve essere continuo, pacifico e non clandestino. Il proprietario originario non deve aver intrapreso azioni legali per rivendicare il bene.

Procedura per l’usucapione

Al termine del periodo richiesto, è possibile rivolgersi a un giudice per ottenere una sentenza che accerti l’avvenuta usucapione. Questa sentenza dovrà essere trascritta nei pubblici registri immobiliari per formalizzare il passaggio di proprietà. In alternativa, si può ricorrere a una procedura di mediazione presso un organismo accreditato, che, in caso di esito positivo, permetterà di formalizzare l’accordo tramite un atto notarile.

Interruzione dell’usucapione

Il proprietario del terreno può interrompere il processo di usucapione notificando al possessore un atto di citazione in giudizio. Una semplice lettera di diffida non è sufficiente a interrompere il possesso ai fini dell’usucapione.

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