Terremoto: verifiche si edifici privati, sono il 55% quelli Agibili
I dati del dipartimento della Protezione civile riguardanti le verifiche sugli edifici provati nelle aree colpite dal terremoto: il 55% delle case sono agibili
Sono 1.929 i sopralluoghi finalizzati a verificare l’agibilità degli edifici pubblici e privati nelle aree colpite dal sisma del 24 agosto. Ad aggiornare il dato è il Dipartimento della Protezione civile. Sono 1.253 i sopralluoghi sugli edifici privati, iniziati a scorsa settimana: 688 edifici sono stati dichiarati agibili (circa il 55%) mentre 59, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno; 338, invece, gli esiti di inagibilità (circa il 27%) mentre 168 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Già a pochi giorni dal terremoto erano invece iniziati i sopralluoghi per verificare l’agibilità delle scuole. Le verifiche hanno riguardato finora 676 edifici pubblici, di cu 577 edifici scolastici: tra questi ultimi 407, pari al 70% del totale, sono stati ritenuti agibili, mentre altri tre pur se non danneggiati risultano al momento inagibili a causa di rischio esterno. Sono 111 gli edifici temporaneamente inagibili, in tutto o solo in parte, che grazie a provvedimenti di pronto intervento tornerebbero agibili; a questi se ne aggiungono 20 parzialmente inagibili e tre da rivedere per un’ulteriore valutazione. Sono 33 invece gli edifici scolastici inagibili, meno del 6%, e concentrati nei comuni più colpiti. Tra gli altri edifici pubblici oggetto di verifica, 70 quelli agibili, 18 quelli che risulterebbero agibili con provvedimenti e tre quelli parzialmente inagibili. Una struttura necessita di essere rivista, mentre sono sette su 99 totali quelle inagibili.
Il certificato di agibilità, previsto dall’articolo 24 del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) “attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati, valutate secondo quanto dispone la normativa vigente”