Ecobonus, con la riforma i compensi dei professionisti saranno a rischio di taglio
I costi delle prestazioni professionali di geometri, ingegneri e architetti possono rientrare negli stessi massimali previsti per gli incentivi finanziati dallo Stato
La bozza di decreto allo studio del MISE – Ministero dello Sviluppo Economico – per la riforma ecobonus prevede, oltre all’aggiornamento dei parametri tecnici degli interventi di efficientamento energetico, l’attivazione di massimali di spesa «unitari» (massimali agganciati cioè al metro quadrato o al kW, a seconda della tipologia di prodotto) includendo anche le spese professionali.
Oltre che sui produttori – si precisa in un articolo pubblicato su Il Sole 24Ore del 15 agosto 2018 – questi massimali di spesa potrebbero avere un impatto rilevante anche sui compensi dei progettisti. La norma infatti, al momento, prevede espressamente che i massimali “si considerino comprensivi di Iva, prestazioni professionali e opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie”.
In sintesi, con le cifre previste dal provvedimento non si dovranno pagare soltanto gli interventi ma anche le parcelle di geometri, ingegneri e architetti.
Intervistato dal quotidiano economico – finanziario Il Sole 24Ore sul tema, il Consigliere CNGeGL Pasquale Salvatore chiarisce al riguardo:
Gli onorari per le attività di progettazione e direzione dei lavori sono difficilmente definibili a priori senza la preventiva istruttoria della pratica. Per questo motivo, non andrebbero assolutamente inclusi in massimali predefiniti, anche al fine di assicurare uno standard di qualità nel servizio al cittadino.
Inoltre – conclude il Consigliere CNGeGL Pasquale Salvatore – dal momento che la ‘coperta’ in questo modo diventerà corta e, da qualche parte bisognerà pur tirarla, prevedo oggettive difficoltà per il riconoscimento dell’attività del progettista: si corre il rischio di intervenire sulla parcella professionale per bilanciare questa minore disponibilità di fondi.