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Riforma del Catasto: il punto dell’Anci sulle novità dell’Agenzia delle Entrate

Riforma del catasto: per l’Anci l’inserimento dei metri quadri non influirà sui prelievi fiscali

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Un piccolo e inaspettato anticipo della Riforma del Catasto sembra essere arrivato nei fiorni scorsi da parte dell’Agenzia Delle Entrate. Una novità che ha costretto diversi enti e tanti professionisti a dover rilasciare delle dichiarazioni ufficiali.

  ‘’La pubblicazione delle superfici nei dati catastali accessibili a tutti i cittadini” ha affermato l’Anci “e’ certamente un utile elemento di trasparenza e di miglioramento della significatività degli archivi catastali, a lungo perseguito, che ha però un’influenza pressoché nulla sui prelievi fiscali’’.

Questo è quanto precisato dall’ANCI in merito all’avvenuto inserimento nelle visure catastali delle superfici espresse in metri quadrati dei fabbricati ‘ordinari’.

‘’Per ciò che più direttamente riguarda le tasse comunali” sottolinea ANCI riguardo uno degli aspetti più controversi di quella che in tanti hanno visto come un piccolo anticipo di riforma del catasto “ la generale revisione delle rendite catastali e il superamento delle attuali disparità di trattamento fiscale ai fini dell’IMU e della Tasi (oltre che dell’imposta di registro) necessita dell’attuazione della riforma del catasto, prevista dalla Delega fiscale, ma non attivata dal Governo. Le rendite catastali restano quindi invariate e sempre riferite ‘vano’ e non alla superficie degli immobili come previsto dalla riforma. D’altra parte, l’utilizzo generalizzato ai fini del prelievo sui rifiuti (TARI) delle superfici catastali, che potrebbe essere attivato nel prossimo futuro sulla base di leggi gia’ vigenti, determinerebbe il passaggio dalla ‘superficie calpestabile’, attualmente adottata in base alle dichiarazioni dei contribuenti, alla nuova superficie catastale ‘a fini Tari’, con modestissimi effetti redistributivi’’.

‘’Va ricordato infatti” conclude l’Associazione dei Comuni “che l’ammontare complessivo del prelievo Tari e’ strettamente legato al costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti sostenuto da ciascun Comune e che già da oltre un decennio (in base alla legge n.311/2004) i Comuni utilizzano le superfici elaborate sulla base delle planimetrie catastali come riferimento per l’effettuazione dei controlli sulla correttezza delle dichiarazioni’’.

 

 

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