martedì, Novembre 5, 2024
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Riforma catasto

Riforma del catasto: anche gli edifici in corso di costruzione saranno registrati

La riforma del catasto modifica la gamma delle tipologie di immobili che saranno registrate al catasto

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Continuano la indiscrezioni relative alla nuova e attesa riforma del catasto. Edifici in corso di costruzione; costruzioni inidonee ad utilizzazioni produttive di reddito perché in degrado; beni comuni a più unità immobiliari che non producono reddito; lastrici solari; aree urbane inidonee ad utilizzazioni produttive di reddito; immobili o loro porzioni adibiti all’esercizio pubblico dei culti quando hanno le caratteristiche edilizie proprie dell’uso specifico cui sono destinati.

Tutte queste categorie non avranno , secondo le indiscrezioni che giungono dai tavoli da lavoro della nuova riforma del catasto, non si vedranno attribuire nessun valore catastale, ma in compenso saranno probabilmente iscritte nel nuovo catasto con la descrizione dei caratteri specifici e della loro destinazione d’uso.

La novità, che come tutto ciò che riguarda la prossima e imminente riforma del catasto, non manca di suscitare discussioni è contenuta in una nuova bozza del secondo decreto legislativo allo studio per la riforma del catasto.

Il nuovo catasto verterà sui metri quadri, ma questi verranno moltiplicati per dei coefficienti in funzione delle caratteristiche dell’immobile. L’immobile quindi potrà aumentare o diminuire il suo valore in base al piano, all’affaccio, alla presenza o meno dell’ascensore. Parametri ugualmente importanti saranno la zona, nonché lo stato di conservazione.

Dettagli che contribuiranno, secondo il legislatore a fare più chiarezza in un settore oramai datato e poco corrispondente alla reale situazione immobiliare italiana.

La definizione dei nuovi valori di stima e patrimoniali dovrà avvenire assolutamente entro il 2019.

Secondo la riforma del catasto tutti gli immobili saranno censiti in una nuova classe residenziale definita O/1 (ordinaria 1) per gli appartamenti, O/2 per le ville, O/3 per le tipologie caratteristiche dei luoghi. Le caratteristiche di quelli che invece oggi sono definite le abitazioni di lusso, le ville (A8), gli immobili signorili (A1) e gli immobili di valore storico artistico (A9) saranno meglio determinati da un decreto del ministero delle Finanze. L’Agenzia ha previsto dei parametri correttivi, in particolare per gli immobili storici e artistici che potranno vedere ridotto il valore catastale fino a 30% in caso di superfici particolarmente elevate, sopra i trecento metri quadri.

 

Cinema, teatri, impianti industriali e sportivi invece rientreranno nelle categorie speciali che saranno oggetto di stima diretta da parte dei professionisti incaricati dalle stesse Entrate o dai Comuni.

 

Ogni 10 anni ci sarà inoltre una revisione dei valori di zona in funzione degli apprezzamenti o deprezzamenti della stessa avvenuti nel tempo.

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