Recupero dei sottotetti: tra vecchie normative e recenti deroghe
Il Decreto Salva Casa introduce deroghe sulle distanze tra edifici, semplificando il recupero dei sottotetti nelle regioni con normative specifiche
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Il recupero dei sottotetti mira a trasformare spazi inutilizzati in ambienti abitabili, offrendo soluzioni abitative innovative. Il Decreto Salva Casa ha introdotto significative semplificazioni a livello nazionale, consentendo interventi anche in deroga alle normative sulle distanze tra edifici, con l’obiettivo di incrementare l’offerta abitativa e ridurre il consumo di suolo.
Il Decreto Salva Casa introduce deroghe sulle distanze tra edifici, semplificando il recupero dei sottotetti nelle regioni con normative specifiche
Tuttavia, è fondamentale attenersi alle normative regionali vigenti, che possono presentare sia agevolazioni che restrizioni. Per chiarire eventuali dubbi, il Ministero delle Infrastrutture ha pubblicato le Linee Guida il 30 gennaio 2025, fornendo indicazioni dettagliate sull’applicazione delle nuove disposizioni.
Principali novità del Decreto Salva Casa per il recupero dei sottotetti
Il decreto stabilisce che gli interventi di recupero dei sottotetti sono consentiti, nei limiti e secondo le procedure previste dalle leggi regionali, anche quando non vengono rispettate le distanze minime tra edifici e confini. Questa deroga è applicabile a condizione che siano rispettati:
- i limiti di distanza vigenti al momento della costruzione dell’edificio;
- l’altezza massima dell’edificio autorizzata dal titolo edilizio originario;
- la forma, la superficie e l’area del sottotetto delimitata dalle pareti perimetrali.
Ad esempio, la deroga sulle distanze è applicabile in caso di cambio d’uso con opere interne al sottotetto o ristrutturazioni della copertura che comportano una rotazione delle falde, ma non in caso di sopraelevazione della gronda.
Normative regionali sul recupero dei sottotetti
Molte regioni dispongono da anni di leggi specifiche sul recupero dei sottotetti. Secondo un dossier dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) del giugno 2024, emergono diverse peculiarità:
Altezza minima: Prima del Decreto Salva Casa, l’altezza minima per l’abitabilità era di 2,70 metri. Il decreto ha ridotto questa soglia a 2,40 metri per edifici sottoposti a interventi di recupero o ristrutturazione. Alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia e il Lazio, consentono un’altezza media minima di 1,90 metri, mentre la Sicilia prevede 2 metri. Altre regioni, come la Basilicata, la Campania e il Molise, fissano l’altezza media minima a 2,20 metri, mentre la Liguria e la Toscana a 2,30 metri.
Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture
Le Linee Guida del 30 gennaio 2025 chiariscono che le semplificazioni introdotte dal Decreto Salva Casa si applicano solo nelle regioni che hanno emanato normative specifiche sul recupero dei sottotetti. Pertanto, tali interventi sono consentiti solo dove esiste una legge regionale che definisce le condizioni per il recupero, come la definizione di sottotetto, le condizioni per gli interventi e la disciplina del rapporto aeroilluminante.
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