Rapporto 2016 Federcostruzioni: dopo otto anni il settore delle costruzioni rivede la luce
Secondo il Rapporto 2016 Federcostruzioni il settore delle costruzioni made in Italy sembra uscire dal tunnel: +0,7% per quanto riguarda il valore della produzione per il 2016
Primi segnali positivi per la filiera delle costruzioni dopo otto lunghi anni di crisi. Nel 2016 si stima un piccolo incremento del valore della produzione per il 2016 (+0,7%), dopo la perdita dello 0,5% nel 2015 e del 3% nel 2014.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto 2016 di Federcostruzioni, la federazione di Confindustria che riunisce le principali categorie produttive del mercato edile e infrastrutturale.
Anni drammatici per la filiera delle costruzioni, che dal 2008 al 2015 ha visto andare in fumo 131 miliardi di euro (quasi il 30% del valore della produzione), perdendo 674mila posti di lavoro. In termini assoluti è il comparto delle costruzioni ad avere perso un più consistente valore della produzione (-79,4 miliardi di euro). Tutti i settori che compongono la filiera hanno sofferto la crisi. I dati positivi dell’export hanno infatti attutito l’effetto negativo della forte contrazione della domanda interna. In termini relativi le flessioni più consistenti si sono manifestate nei settori dei laterizi (-72,4%), del commercio delle macchine per il movimento terra, da cantiere e per l’edilizia (-59,5%), del cemento e calcestruzzo (-54,1%), dei bitumi e dell’asfalto (-45,2%), della siderurgia (-42,4%), dei prodotti del vetro (-42,1%), del commercio delle macchine per il movimento terra (-41,4%).
Bisogna inoltre puntare, secondo il Rapporto 2016 di Federcostruzioni, sull’innovazione e la digitalizzazione dei processi produttivi, includendo la filiera delle costruzioni nella strategia Industria 4,0 che rappresentano le grandi sfide che le imprese devono saper cogliere per lasciarsi alle spalle la crisi e poter dare un contributo decisivo alla ripresa dell’intera economia. Le potenzialità del settore d’altronde sono ancora enormi. Basti pensare che un aumento di domanda di un miliardo di euro nelle costruzioni genera infatti, come si evidenzia nel rapporto, una ricaduta complessiva sull’intero sistema economico di oltre 3,5 miliardi, con la relativa creazione di 15.555 unità di lavoro.