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Attualità

Quasi 500 milioni in arrivo dallo Stato alle Regioni per il recupero degli immobili inagibili

Sarà pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale il decreto Infrastrutture-Economia che ripartisce fondi per 468 milioni alle Regioni, per ripristinare migliaia di immobili inagibili

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Sarà pubblicato a breve in G.U., poiché già registrato alla Corte dei Conti lo scorso 13 aprile, il decreto Infrastrutture-Economia che ripartisce fondi per 468 milioni alle Regioni, per ripristinare migliaia di immobili inagibili.

Il provvedimento è uno tra i più importanti decreti attuativi previsti dal decreto legge contro l’emergenza abitativa (n.47/2014), voluto dall’ex ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, e varato dal Governo a marzo dello scorso anno.

Secondo le parole del Viceministro Nencini, si tratta in larga parte allo stato attuale di immobili inagibili che però possono essere immediatamente disponibili e che verranno infatti reimmessi sul mercato applicando un affitto agevolato e calmierato.

L’obiettivo è quello, oltre che di recuperare gli immobilidi proprietà dello Stato, di venire incontro alle domande di tante giovani copie.

Quale Iter per il recupero degli immobili inagibili?

A partire dalla pubblicazione in Gazzetta, le Regioni avranno 4 mesi per selezionare e verificare gli interventi da finanziare e, infine, inviare la lista al Ministero delle Infrastrutture, che sulla base degli elenchi regionali assegnerà concretamente le risorse agli enti, con decreto. Poi toccherà nuovamente alle Regioni dare l’input a Comuni e Iacp per appaltare i lavori.

Per quanto riguarda i lavori di recupero degli immobili inagibili veri e propri gli interventi seguiranno una sorta di doppio binari:

  • ripristino degli alloggi che possono essere riparati in breve tempo e con una spesa massima di 15.000 euro per alloggio: i lavori devono concludersi entro 60 giorni a partire dal decreto ministeriale di assegnazione delle risorse, e andranno agli inquilini sotto sfratto;

  • alloggi più malmessi, che richiedono interventi più complessi e costosi, fino a 50.000 euro ad alloggio: manutenzione straordinaria, come l’adeguamento strutturale antisismico, il miglioramento delle prestazioni energetiche, la rimozione di amianto o di barriere architettonica. Sono inoltre finanziabili anche i frazionamenti e accorpamenti con rinnovo e sostituzione di parti anche strutturali degli edifici.

 

In lista d’attesa ci sono già, quasi 16.400 immobili inagibili che non sono regolarmente utilizzabili perché appunto inagibili. Proprio in base a questo censimento, e al numero di sfratti esecutivi rilevati dal ministero dell’Interno, è stato calcolato il riparto dei fondi, pari in tutto a 467,9 milioni di euro.

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