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Professioni tecniche critiche verso lo spot pro Sblocca Italia

Professioni tecniche critiche verso lo spot pro Sblocca Italia realizzato del Governo per pubblicizzare le semplificazioni per le ristrutturazioni

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Nuova polemica delle professioni tecniche contro lo Sblocca Italia. Questa volta nel mirino di periti industriali, geometri e architetti c’è lo spot del Governo che dal 21 gennaio scorso viene trasmesso dal servizio radiotelevisivo pubblico per informare i cittadini in merito alle semplificazioni introdotte dalla legge Sblocca Italia per i lavori di ristrutturazione della casa. 

Secondo lo spot pro Sblocca Italia, “oggi tutto è più semplice” e se il cittadino non modifica la struttura dell’abitazione e non cambia la volumetria complessiva, non c’è più bisogno del permesso di costruire, ma è sufficiente una semplice comunicazione di fine lavori al Comune.

Lo spot pro Sblocca Italia si chiude affermando che “all’accatastamento ci pensa il comune”.

Una spot politico pro Sblocca Italia che, secondo numerose associazioni di categoria, genera più problemi che chiarimenti.

Il presidente del Consiglio nazionale dei geometri, Maurizio Savoncelli, esprime il timore che, a fronte dell’introduzione della suddetta semplificazione, “si possa ingenerare un disallineamento dei dati, con conseguenti ritardi nell’aggiornamento della banca dati catastale e l’inopportuna vanificazione delle disposizioni contenute nell’articolo 19, comma 4 del decreto-legge n. 78/2010, convertito in legge n. 122/2010 per quanto riguarda la dichiarazione in catasto dei fabbricati non censiti. Inevitabili, inoltre, le ripercussioni negative anche sulla riforma del catasto appena avviata”. Una semplificazione, dunque, che rischia di non generare per intero i benefici prospettati: “un eventuale nuovo arretrato nell’aggiornamento catastale potrebbe causare – avverte il presidente dei geometri – un allungamento dei tempi di compravendita immobiliare, qualora la planimetria presente in catasto non sia conforme allo stato reale dell’immobile”.

 

Quello Spot non s’ha da fare 

 Un spot falso secondo Savoncelli  “i cittadini, oltre a non poter gestire direttamente la pratica di variazione catastale, potrebbero avere difficoltà anche solo nel seguirne la tracciabilità a causa di ostacoli “fisiologici”: la mancanza di dialogo tra due amministrazioni , come Comune e Agenzia delle Entrate, deputate a svolgere ruoli e funzioni differenti”.

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