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Prima la casa: nuove sinergie per contrastare la povertà energetica

Prima la casa: nuove sinergie per contrastare la povertà energetica, piu' efficenza energetica nella governance nazionale ed europea

Prima la casa: nuove sinergie per contrastare la povertà energetica
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“È indispensabile riqualificare energeticamente il patrimonio immobiliare, quale leva determinante, per rendere attrattive le nostre città e rilanciare il mercato immobiliare in Italia.

A sostenerlo é stato il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini intervenendo al Convegno “Prima la casa. Contro la povertà energetica”, svoltosi a Roma presso l’Auditorium GSE, evento che ha visto la partecipazione, oltre che della Fiaip,anche di Adiconsum, Auxilia Finance, Mise, Gse, Enea, Enel. La Federazione, insieme ad Adiconsum,e altri enti pubblici ed associazioni ha promosso l’incontro insieme all’Alleanza contro la povertà energetica, progetto che mira a sensibilizzare azioni concrete su un problema che sta riguardando fasce sempre più ampie di cittadinanza anche nei Paesi sviluppati.

Promuovere l’efficienza energetica negli immobili può favorire grossi risparmi agli italiani, incrementare la qualità di vita dell’inquilino e migliorare il decoro urbano. Innanzitutto, perché l’energia più pulita ed economica è quella che non si consuma. Poi, perché abitare in una casa sicura e di qualità può ridurre il peso dei costi sociali sulla collettività. A riprova dell’importanza della riqualificazione edilizia del vetusto parco immobiliare italiano è la centralità nella bozza del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) .

La povertà energetica in Europa tocca 50 milioni di famiglie e in Italia 2,2 milioni di abitanti. Per “combattere la povertà energetica non bastano i meccanismi di bonus ma bisogna intervenire sui consumi di energia”, ha spiegato Gilberto Dialuce, DG della Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare al Mise.

Il Pniec prevede “dei bonus per ridurre la spesa delle famiglie”, politiche per ridurre la spesa degli utenti, tra cui “la riduzione dell’accisa e una tassazione agevolata” e l’ “efficientamento dell’edilizia popolare”. Misure approvate dalla Commissione Ue che dovranno trovare concretezza nel prossimo triennio. Inoltre, Dialuce ha confermato il lancio di un Osservatorio nazionale sulla povertà energetica.

Fiaip, Enea ed I-com hanno messo già da tempo la casa e gli edifici al centro del loro studi e del loro monitoraggio per verificare le qualità del patrimonio immobiliare esistente e comprendere come migliorare l’efficienza energetica degli immobili nel Paese. Chi vuole acquistare una casa è sempre più attento che sia anche energeticamente efficiente. Riuscire a possedere un immobile, però, è sempre più difficile: “Anche il bravo commercialista fatica a calcolare la tassazione sulla casa”, ha commentato Gian Battista Baccarini di Federazione italiana agenti immobiliari professionali, ed “è difficile avere il netto dell’investimento iniziale”. I dati dell’Osservatorio immobiliare del settore urbano della Fiaip mostrano che l’80 per cento degli italiani è proprietario d’immobile e che il settore immobiliare incide per il 20 per cento sul Pil nazionale. È il quinto anno consecutivo in cui aumentano le compravendite grazie ai tassi di interesse ai minimi storici, ai rendimenti finanziari a segno meno, ai più immobili all’asta e alle locazioni brevi. Migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio permette di migliorare la qualità di vita del povero energetico.

“Il compito del Gse è quello di assistere i cittadini”, ha evidenziato in apertura del convegno il presidente Francesco Vetrò, e “di creare le condizioni per lo sviluppo sostenibile del Paese”. La “parte più ambiziosa del Pniec”, ha rimarcato Luca Benedetti del Gse, riguarda il target di 9,4 Mtep per il risparmio di energia fissato tra il 2020 e il 2030, il “70 per cento dovrà arrivare dal residenziale e dal terziario”. Tra quelli più innovativi c’è l’indice che misura il grado della circular economy dell’edificio o il demand/response, meccanismo con cui il singolo utente può offrire nuovi servizi alla rete elettrica sfruttando la colonnina di ricarica intelligente della e-car. Progetti innovativi che sposano la visione della smart city proposta da Luigi Gabriele di Adiconsum in cui le case sono stampate in 3D e si vive in spazi urbani dove la qualità dell’abitazione sposerà sempre di più la qualità urbana.

Per spingere la riqualificazione energetica del parco immobiliare italiano “stiamo mettendo a punto metodologie automatizzate per la standardizzazione e la suddivisione in classi degli edifici”, ha dichiarato Iliaria Bertini dell’Enea. Inoltre, “ci stiamo concentrando sull’aggregazione della domanda” e sulla “condivisione dei dati per favorire le decisioni dei policy maker”. Gli operatori sono attenti alla riqualificazione dell’esistente e al superamento delle difficoltà riscontrate sul campo: “C’è una legge sul consumo di suolo” ma ne manca una “sulla ricostruzione“, ha ribadito Paolo Righi Past president Fiaip e Presidente di Confassociazioni Immobiliare. Per fare il salto di qualità “serve una regia che metta a sistema tutte le varie misure di sostegno per aumentare l’efficienza energetica e combattere la povertà energetica. Servono nuove sinergie fra consumatori, istituzioni, aziende per informare e formare e rendere consapevoli i consumatori”, ha commentato. L’obiettivo, ha concluso il Presidente di Adiconsum Carlo De Masi, è di presentarsi al Governo con una strategia risolutiva e propositiva che riunisca progetti come l’Alleanza per la povertà energetica e Prima la casa.

Molte le imprese intervenute che si sono alternate al microfono delle giornaliste Agnese Cecchini ed Ivonne Carpinelli di Canale Energia e che hanno confermato di volersi impegnare a contrasto del fenomeno della povertà enegetica e trovare soluzioni condivise.

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