Il Governo ha ignorato 2,3 milioni di professionisti italiani
Due milioni e mezzo di professionisti, ignorati dal Governo, sono alla canna del gas per l’emergenza sanitaria COVID - 19.
Siamo in una condizione di guerra che può essere affrontata solo con proposte shock. Due milioni e mezzo di professionisti sono alla canna del gas per l’emergenza sanitaria COVID – 19, che si somma a una pregressa e oggettiva condizione di difficoltà provocata negli ultimi anni dall’abolizione delle tariffe e dal loro conseguente impoverimento
E’ quanto affermano Marina Calderone CUP (Presidente Comitato Unitario Professionisti) e Armando Zambrano RPT (Coordinatore della Rete Professioni Tecniche e Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri), al termine della riunione in cui – insieme ai rappresentanti di 21 professioni ordinistiche – hanno deciso di fare fronte comune per l’esclusione dal decreto “Cura Italia”, chiedendo da subito interventi radicali.
Una posizione che il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli ha vibratamente ribadito nella sua comunicazione massiva inoltrata in data odierna agli iscritti, la terza dall’inizio della fase emergenziale (QUI per il testo). “E’ importante che queste proposte vengano fatte unitariamente dagli organismi di rappresentanza collettiva – ha sottolineato – andare assieme è l’unica modalità di interlocuzione che può realmente dimostrarsi efficace e risolutiva, in una fase in cui ad essere colpiti sono i singoli, bensì i professionisti tutti, punto di riferimento per lo sviluppo del Paese”.
Le proposte elaborate dal gruppo di lavoro CUP – RPT saranno ben presto raccolte in un “Manifesto delle Professioni” e sottoposte al Governo dai due esponenti di questa iniziativa, che confidano ora di essere ascoltati seriamente.
“Non occorrono interventi a pioggia – viene da loro precisato – bensì misure precise e mirate, come rendere disponibili per un anno tutte le somme della ingiusta e doppia tassazione delle Casse (stimabile in 1 miliardo di euro), che potrebbero così alimentare provvedimenti importanti a ristoro della crisi emergenziale e per la ripresa degli studi professionali”.
“Servono interventi nella direzione del rinvio del pagamento delle tasse e dell’eliminazione della ritenuta d’acconto – aggiungono Marina Caldarone e Armando Zambrano – diventata anacronistica dopo l’introduzione della fattura elettronica. Occorrono decisioni che, una volta passata l’emergenza, ci permettano di risollevarci: per questo è urgente aggredire i temi della sburocratizzazione, della semplificazione, delle infrastrutture”.
“Basta col considerare i professionisti una categoria di privilegiati! Chi continua a pensarlo vive fuori dalla realtà – proseguono i due – le professioni ordinistiche sono ora una categoria in difficoltà che ha bisogno di aiuti, esattamente come gli altri lavoratori”. In questo senso, forti critiche sono state rivolte alla formulazione dell’art. 44 (Reddito di ultima istanza), per aver incluso diverse categorie senza prevedere la quota di risorse economiche per le professioni ordinistiche.
Condiviso e subito richiesto, inoltre, un incontro urgente ai Ministri del Lavoro e delle Finanze da parte di CUP e RPT, al fine di definire una serie di iniziative a tutela delle professioni.
Al termine dell’incontro, i partecipanti alla riunione si sono stretti attorno ai rappresentanti delle professioni sanitarie, ringraziandoli per il lavoro eroico che i loro colleghi stanno svolgendo in questi giorni.