Per il progetto Casa Italia il governo mette a correre 25 milioni di euro
Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha presentato a Milano il progetto Casa Italia: il Governo destina al progetto 25 milioni di euro
Gentiloni ha ribadito a Milano, lo scorso 8 aprile, nel corso di una conferenza stampa pubblica che il programmaCasa Italia sarà un programma “di lungo periodo volto a coordinare e integrare le attività di promozione della sicurezza, sulla ‘casa’ il luogo che deve essere ‘sicuro’ per eccellenza, e sulla sicurezza a fronte di eventi sismici”. Il Presidente del Consiglio ha altresì specificato che la scelta del Governo con il Piano Casa Italia “ è quella di intervenire sugli edifici esistenti, riducendone la vulnerabilità, e sulla resilienza delle comunità, assicurando la vivibilità degli insediamenti. È un approccio più oneroso, ma oggi compatibile con la disponibilità di informazioni analitiche e di tecnologie innovative”.
Come viene specificato nella nota del Governo, “L’avvio dei dieci cantieri persegue l’obiettivo di ridurre la vulnerabilità degli edifici, migliorando la qualità dell’abitare. Il progetto, che coinvolge il Gruppo G124 coordinato dal Senatore Renzo Piano, intende sperimentare sul territorio metodi diagnostici e soluzioni progettuali innovative, privilegiando interventi non invasivi che consentano alle persone di poter continuare a vivere nel proprio ambiente. Le tipologie costruttive oggetto della sperimentazione saranno edifici residenziali di proprietà pubblica.”
I dieci comuni interessati dal progetto Casa Italia. Dove saranno spesi i 25 milioni di euro stanziati dal Governo?
I comuni individuati sono 10 e sono stati scelti in base a 4 criteri di scelta:
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pericolosità sismica, privilegiando comuni localizzati nelle aree a più alta pericolosità;
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molteplicità delle fonti di pericolo, selezionando Comuni che uniscano al rischio sismico quello idrogeologico e, in almeno uno dei casi, fenomeni di tipo vulcanico o di maremoto;
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caratteristiche sociali e demografiche, con l’obiettivo di attuare la sperimentazione in aree che uniscano alle problematiche ambientali anche alcuni aspetti significativi di vulnerabilità sociale e di esposizione demografica;
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dispersione territoriale, limitando i casi a non più di uno per Regione.
I 10 Comuni scelti sono rispettivamente: Catania, Feltre, Foligno, Gorizia, Isernia, Piedimonte Matese, Potenza, Reggio Calabria, Sora, Sulmona.
Nella nota stampa diffusa a margine dell’incontro Milanese è stato inoltre ribadito come siano stati esclusi dalla sperimentazione i Comuni che appartengono alle “aree di cratere” che sono state interessate da eventi sismici scaturiti a far data dal terremoto dell’Aquila del 2009. Questo al fine di evitare interferenze con azione di ricostruzione già in corso.