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Appalti

Nuovo Codice Appalti: il nuovo testo in CDM tra giovedì e venerdì

Tra la giornata di giovedì e venerdì dovrebbe, finalmente, essere presentata in Consiglio dei Ministri la bozza del nuovo Codice Appalti.

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Tra la giornata di giovedì e venerdì dovrebbe, finalmente, essere presentata in Consiglio dei Ministri la bozza del nuovo Codice Appalti. I tempi per l’approvazione sono ridotti dato che il Governo deve esercitare la delega entro e non oltre il 3 Marzo. Si ricorda, infatti che, dopo l’approvazione in CdM, il testo dovrà essere vagliato dalle Commissioni parlamentari competenti per materia e dal Consiglio di Stato.

L’Esecutivo, altresì, ha più volte sottolineato volere dare l’approvazione al testo di entro il prossimo 18 Aprile ma per i passaggi sopra elencati servono 45 giorni. Il ritardo di questi giorni sulla mancata presentazione in Consiglio è dovuto alla mancata condivisione di importanti scelte strategiche, a cominciare dalla qualificazione da adottare per le gare sotto una certa soglia di importo ovvero un milione di euro.

A riguardo l’ANIEM, proprio venerdì scorso, in concomitanza con la prevista approvazione del testo in Consiglio dei Ministri, ha assunto una posizione critica sulla bozza circolata nei giorni precedenti.

Da quanto emergente dalla bozza del Nuovo Codice Appalti, del 26 Febbraio scorso, il combinato disposto della disciplina delle gare sotto soglia e della regolamentazione del sistema di qualificazione, metterebbero a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese con effetti occupazionali devastanti: se la scelta per le gare di importo inferiore a 1 milione di euro è quella della procedura negoziata con soli 5 inviti e la qualificazione, peraltro, affidata all’ente appaltante si rischia di destabilizzare un sistema produttivo senza fare alcuna selezione meritocratica. Certo non si può pensare improvvisamente di affidare l’85% circa del mercato a procedure che poco hanno a che fare con la trasparenza e con la valorizzazione della professionalità.

Nel testo datato 6 febbraio sembra essersi aperta la possibilità del mantenimento del sistema SOA anche per legare di importo inferiore al milione, con la previsione tuttavia che entro un anno dalla data di entrata in vigore del codice, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, su proposta dell’ANAC, verranno individuate modalità di qualificazione, anche alternative o sperimentali da parte di stazioni appaltanti ritenute particolarmente qualificate attraverso un graduale superamento del sistema unico di qualificazione degli esecutori di lavori pubblici.

 

Dubbi, infine, sul finanziamento ANAC: la previsione non condivisa è quella per cui tutte le nuove competenze ANAC sono “a invarianza di risorse”: dal nuovo sistema di poteri dell’Anticorruzione non deriveranno nuovi oneri a carico dello Stato. L’osservazione sembra una risposta alle polemiche sollevate negli ultimi giorni da Cantone sulle scarse risorse attribuite all’Authority.

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