venerdì, Novembre 15, 2024
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Edilizia

Nessuna recessione, in arrivo bonus edilizia

Rilanciare le periferie con un inedito piano di ristrutturazioni e con un rinnovo triennale del bonus edilizia

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La nota di aggiornamento al Def sarà presentata entro il 27 settembre, e conterrà “previsioni realistiche”: “non c’e’ dubbio che i dati di queste settimane non sono buoni, come purtroppo ci attendevamo. Siamo in presenza di  un aggravarsi di tutti i fattori di incertezza”. Lo ha detto, in una intervista a la Repubblica, il  viceministro  all’Economia, Enrico Morando che, pur,non nascondendo preoccupazione, precisa che l’Italia non e’ sull’orlo di una nuova recessione.

“Nessuna analisi autorizza uno scenario di questo tipo. Ma il  rischio serio di un Pil sempre sotto l’1% esiste eccome. E  dobbiamo contrastarlo. La strada” a suo avviso” e’ una sola:  accelerare il passo sulle riforme per evitare la stagnazione”, puntando le risorse su produttività, cuneo fiscale, rilancio delle periferie con un inedito piano di ristrutturazioni. Quanto alle regole di bilancio, sottolinea : “la flessibilità non vale una  volta per tutte, ma tutte le volte che fai una riforma”.

 Morando garantisce che il governo non rinuncerà a una  finanziaria espansiva. Gli incentivi e i bonus edilizia  sono i più generosi d’Europa, secondo il Governo, e stando alle dichiarazioni del viceministro  all’Economia saranno riconfermati , forse, per un ulteriore trienio. “Un’altra idea” secondo Morando “ sarebbe uella di aprire gli sconti al  65% anche agli incapienti”, finora esclusi dal meccanismo delle detrazioni e dai bonus edilizia.“

 

Lo si farebbe con un fondo “costituito da Cassa depositi e alcuni privati, che si incarica di sostenere le spese per riqualificare gli immobili e poi incassa lo sconto decennale  dello Stato. Il cittadino paga solo un 10% subito. E un’altra  piccola parte nelle bollette della luce, sul modello canone Rai, per remunerare il fondo”. A regime, secondo i suoi calcoli, “il  risparmio per una famiglia che vive in 80 metri quadri in periferia e spende quasi 2 mila euro di riscaldamento all’anno, sarebbe della metà.

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