Mercato del calcestruzzo: negli ultimi nove anni la produzione è arrivata a -65,17%
Il 2015 si afferma come il nono anno consecutivo di contrazione nei volumi del mercato del calcestruzzo preconfezionato che si attestano a 25.253.861 metri cubi
Il 2015 si afferma come il nono anno consecutivo di contrazione nei volumi del mercato del calcestruzzo preconfezionato che si attestano a 25.253.861 metri cubi segnando un dato di chiusura negativa a due cifre (-10,1%) rispetto all’anno precedente. Ciò trova spiegazione nel mancato rafforzamento nel 2015 della lenta risalita dell’economia italiana e nell’assenza di risorse concrete per il rilancio del settore delle costruzioni.
L’industria delle costruzioni è tornata ai livelli produttivi degli anni 60 e il settore del mercato del calcestruzzo preconfezionato in nove anni si è perso quasi mezzo secolo di sviluppo, una perdita complessiva pari al 65,17% della propria produzione e in larga misura concentrata proprio negli ultimi anni.
| “Il mercato del calcestruzzo preconfezionato” afferma l’ATECAP “nel 2015 ha raggiunto il suo valore più? basso in termini di volumi di produzione, per questo da alcuni anni ormai nel dibattito interno all’Associazione non si parla più? di crisi ma di mutamento radicale del mercato. Chi produce calcestruzzo si trova a fare i conti con un mondo nuovo, un mercato meno capiente rispetto a quello che ha fatto da scenario alla crescita economica degli anni passati in grado di assorbire meno della meta? della capacita? produttiva oggi attiva. È uno scenario in cui ancora non e? chiaro come relazionarsi ma è certo che il settore deve assumere una diversa configurazione, ogni produttore deve rivedere scelte aziendali oggi non più attuali anche nell’interesse generale della categoria”.
In termini di volumi, la produzione di calcestruzzo passa da 72,5 milioni di metri cubi nel 2007 ad appena 25,2 milioni nel 2015, con una perdita di 47,3 milioni in otto anni, un calo di circa 6 milioni all’anno. Il calo produttivo registrato nel 2015 territorialmente si è manifestato con minore intensità nelle regioni meridionali.
A soffrire sono i principali driver del mercato del calcestruzzo preconfezionato, ovvero la nuova edilizia abitativa e le costruzioni non residenziali. In particolare nel 2015 gli investimenti in nuove abitazioni hanno subito una riduzione del -6% rispetto al 2014 mentre gli investimenti in costruzioni non residenziali privati e pubblici -1,2%.