Crisi Edilizia: Ance, basta risposte vaghe dalla politica
"Il sistema delle imprese edili non ce la fa più. E' ora di dire basta e sarà mia cura sottolinearlo a tutte le forze politiche in questa campagna elettorale. Chiediamo concretezza e non più risposte vaghe".
Il sistema delle imprese edili non ce la fa più. E’ ora di dire basta e sarà mia cura sottolinearlo a tutte le forze politiche in questa campagna elettorale. Chiediamo concretezza e non più risposte vaghe”.
Lo ha detto Gabriele Buia, presidente di Ance nazionale. Buia ha riferito che l’Ance presenterà a tutte le forze politiche un documento che avrà come cardini “la volontà di dialogo, di presentare proposte e di lavorare con impegno” ma al tempo stesso focalizzerà l’attenzione su tre problemi principali con cui il mondo dei costruttori si scontra: la burocrazia, il nuovo codice appalti e le politiche urbane.
Secondo i dati riferiti da Buia, la burocrazia italiana impatta per il 9 per cento sui ricavi delle imprese edili che sono nel nostro Paese in prevalenze piccole e medie imprese. Per quanto riguarda il nuovo codice appalti, il leader dei costruttori ha affermato che e’ necessaria “una profonda rivisitazione perché mantenerlo così e’ impossibile.
Basti pensare – ha sottolineato – che il primo a chiedere una deroga e’ stato lo Stato per le Universiadi e per i Giochi di Cortina del 2021″. Buia ha affermato che l’Ance presenterà pertanto una proposta “di semplificazione” del codice. Altro punto nodale per il settore sono le politiche urbane per cui – ha evidenziato – “serve una legge nazionale sulla rigenerazione urbana perché le nostre citta’ hanno bisogno di un cambiamento radicale, di rivitalizzazione.
La rigenerazione urbana – ha concluso – va intesa come interesse pubblico”.