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90 anni di professione: dalla riforma Gentile alla costruzione degli albi provinciali dei Geometri.

90 anni di professione: dalla riforma Gentile alla costruzione degli albi provinciali dei Geometri. Una lunga strada per una prestigiosa storia dove anche le donne hanno trovato la loro collocazione, a cura dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra”

la professione dei geometri compie 90 anni? Storia di una professione
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Il momento fondamentale per il “Geometra” è stato rappresentato dal formarsi dei “Collegi”, destinati, come annunciarono i loro promotori a “promuovere e tutelare gli interessi morali e materiali” della Categoria.

Il primo “Collegio” è nato ad Alessandria nel 1876 e l’iniziativa si allargò a macchia d’olio, coinvolgendo rapidamente molte città italiane. Uno dei principali fautori fu Antonio Muracchi, studioso di agrimensura, che oltre ad organizzare un Collegio a Roma, si impegnò, insieme con altri, a dare vita ad un Congresso generale degli agrimensori, che si tenne nella capitale fra il 30 gennaio ed il 6 febbraio 1877.

Al simposio, oltre ai temi generali di carattere tecnico-scientifico, si discusse sulla professione ed il suo ordinamento, vale a dire sulle competenze, sugli onorari, sulla formazione scolastica.

Uno degli argomenti dibattuti, fu il nome, o meglio il titolo da attribuire a chi oggi esercita la professione del “geometra”. Fra i convenuti – furono presenti alcuni che si definirono “ingegneri agronomi”, altri “periti agrimensori”, altri ancora “geometri” e così via.

Al Congresso presenziarono, vari delegati, diversi deputati, due ministri ed un personaggio famoso, come Quintino Sella; la questione venne risolta, ma non senza vivaci opposizioni, con la dizione di “ingegneri-agronomi”.

Altre decisioni riguardarono le richieste di miglioramento dei programmi scolastici, e per una migliore organizzazione della Categoria, si decise di dare al Collegio di Roma la funzione di “Collegio Centrale”, con il compito di rappresentare gli ingegneri-agronomi presso il Governo.

Tuttavia una spinosa questione emerse subito dopo, proprio a proposito del tanto dibattuto titolo (ingegnere-agronomo), esso venne ritenuto infatti “abusivo”, prima dal Prefetto di Roma e successivamente dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

La disputa, destinata a trascinarsi per anni, finì all’inizio del nuovo secolo, quando i “Collegi degli ingegneri agronomi”, diventarono “Collegi degli agrimensori ed agronomi”, in sintonia con la sistemazione dell’ordinamento scolastico in materia, che in quel periodo si articolò su due sezioni: agronomia e agrimensura.

Quando la riforma Gentile, introdusse nuovi cambiamenti nell’orientamento dell’istruzione tecnica, una legge del 24 giugno 1923, precisò:

  • “saranno formati in ogni Provincia dalle autorità indicate “Albi Speciali” per i periti agrimensori (geometri). Ad essi potranno iscriversi, coloro ai quali spetti il relativo titolo professionale rilasciato da scuole regie pareggiate e pianificate”.

Da notare qui, oltre alla costituzione degli Albi, la presenza della dicitura “geometri”. Ed infatti il Regio Decreto 11 febbraio 1929 n.274 diete l’assetto definitivo alla professione dei Geometri Italiani; esso ribadì l’obbligo di costituire gli albi, definiti per la prima volta “albi dei Geometri”, precisando inoltre gli interventi professionali di questa figura nell’ambito di quelle progettazioni di opere minori, la cui esecuzione non richiedesse speciali cognizioni scientifiche dei tecnici dell’agricoltura ( dottori agronomi e periti agrari) e degli ingegneri.

La situazione, definitasi sul piano formativo e professionale, venne a precisarsi ulteriormente dal punto di vista della tutela degli interessi con l’inserimento dei geometri nella “corporazione delle professioni e delle arti”.

L’ordinamento corporativo, voluto dal fascismo, aveva previsto infatti l’istituzione di ventidue corporazioni destinate a rappresentare i lavoratori.

Così i geometri, già inquadrati professionalmente con gli albi prescritti fra il 1923 ed il 1929, vennero inseriti in una ben precisa posizione sociale e “sindacale”. Si può sostenere, che gli anni Venti costituirono, nel loro insieme, il momento decisivo sia per il configurarsi della professione, che degli studi necessari per prepararla. Una Categoria che si è evoluta, nella quale hanno trovato spazio e realizzazione anche le donne, che nell’ultimo decennio sempre più numerose sono entrate a far parte dei Consigli di Collegio, molte di loro sono Presidenti e Delegati Cassa. Sembra ancora un percorso lungo, che comunque non va più a rilento, di questa Categoria le donne sono tante di più rispetto al passato ed hanno un rapporto buono/ottimo con l’ordine di appartenenza locale.

Il geometra, come oggi lo conosciamo oggi, nasce appunto nel 1929, ma le sue origini, sono ben più lontane e profonde, risalgono all’antico Egitto.

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