Il nuovo codice degli appalti: oneri e opportunità
Dopo l’approvazione del 3 Marzo scorso dal Consiglio dei Ministri, la bozza del nuovo codice degli appalti approda al Consiglio di Stato.
Prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, dovrà ottenere il parere della conferenza unificata e quello delle commissioni parlamentari competenti in materia. Questo è l’iter che porterà alla luce il decreto legislativo il cui termine è fissato per il 18 Aprile 2016. Il primo dato di rilievo è sicuramente relativo al numero di articoli, ridotti a 217 rispetto agli oltre 600 dei testi precedenti che andranno a sostituire sia l’attuale codice degli appalti (D. Lgs 163/2006) che il regolamento (D.P.R. 207/2010).
Fra le tante novità, su cui si è ampiamente dibattuto in tempi recenti in riferimento alle nuove disposizioni puramente legislative, finalmente si apre un nuovo scenario per quanto riguarda l’adeguamento ai “canoni digitali” anche per la gestione degli appalti che prevede non solo le modalità di pubblicazione di avvisi e bandi online ma anche la progressiva introduzione dell’uso di metodi e strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, comunemente nota con l’acronimo BIM (Building Information Modeling). Il testo, inoltre, annuncia la sostituzione della progettazione preliminare (Art. 93 D. Lgs. 163/2006) con una progettazione di fattibilità molto più dettagliata.
Per quanto concerne la modellazione BIM, l’accesso alla tecnologia diventerà obbligatorio soltanto per le nuove opere e servizi di importo superiore alle soglie di rilevanza europea e sarà riservato alle stazioni appaltanti che attuano buone pratiche di utilizzo e dispongono di idonei sistemi di monitoraggio, sempreché l’utilizzo di tali migliori pratiche costituisca parametro di valutazione dei requisiti premianti. Restano celate ulteriori novità in quanto sarà stabilita successivamente, con con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’individuazione delle buone pratiche e dei sistemi di monitoraggio, con tempistica graduale per consentire alle stazioni appaltanti l’adeguamento tecnologico.
Rimandi a linee guida, regolamenti e provvedimenti da emanarsi ricorrono frequentemente nella lettura del testo, per cui gli addetti ai lavori dovranno prestare particolare attenzione sia in termini di tempo che di adeguamento continuo delle procedure da adottare.
Il testo approvato, se pur non definitivo, delinea nuove modalità operative per i progettisti sia come iter procedurale che in riferimento all’accesso alle nuove tecnologie. Risulta fondamentale, quindi, formarsi in tempi molto rapidi e avvalersi di strumenti di lavoro in grado di fornire tutte le informazioni indispensabili per produrre elaborati al passo con l’aggiornamento normativo.
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