Sono ancora il geometra Antonacci!
"La mia prima partita Iva? Era doppia, da professionista e da cantante. Al secondo disco andavo ancora in cantiere, al terzo mi davano più libertà negli orari, ma poi quell’estate mi licenziai".

In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il famoso cantautore italiano dedica un ampio spazio alla professione lungamente esercitata prima di intraprendere definitivamente la carriera musicale: il geometra. “La mia prima partita Iva? Era doppia, da professionista e da cantante. Al secondo disco andavo ancora in cantiere, al terzo mi davano più libertà negli orari, ma poi quell’estate mi licenziai”. Esordisce così Biagio Antonacci, classe 193, nato a Milano e, per i più, inaspettatamente un diplomato geometra che: “tutte le mattine aprivo il cantiere attorno alle 7.30: ricevevo gli operai e nella giornata seguivo le varianti degli appartamenti, le modifiche che i clienti chiedevano. Alle 17.30 smontavo”.
Cantiere e musica per molto tempo hanno camminato parallelamente nella vita del celebre artista, con qualche curioso punto di incontro: ero “apprendista geometra nello studio di un ingegnere in corso Vittoria a Milano. Il geometra capo cantiere Balciseri, un bergamasco, mi seguiva nelle scorribande notturne. Mi chiamava Biagioski. Voleva che gli insegnassi a suonare la chitarra: ogni tanto durante la pausa pranzo, io portavo sempre lo strumento in cantiere per esercitarmi, gli insegnavo qualche accordo e lui me lo calcolava come ora lavorata».
Poi, a un certo punto, “si iniziò a muovere qualcosa. Ogni tre serate guadagnavo lo stipendio di un mese, ma avevo paura a mollare il lavoro: papà era in cassa integrazione, mamma casalinga e avevo un fratello più piccolo. Arrivò l’assegno con i guadagni di un semestre di Siae: 15 milioni di lire. Mia mamma, voce dell’onestà, si spaventò: Biagio chiamali, hanno sbagliato, riporta indietro tutto. E invece i conti erano giusti”. Ma nonostante tutto Biagio Antonacci non si sentiva pronto per essere soltanto un artista. “Lavoravo meno giorni e d’accordo con il titolare passai a gestire le pratiche mutui. Ma non me la sentivo di mollare”.
E oggi? Il cantautore, arrivato a 14 album in carriera e ai concerti negli stadi, non ha davvero buttato via l’esperienza da geometra. “Anzitutto i soldi guadagnati con la musica li ho reinvestiti in edilizia. E poi le case in cui ho vissuto me le sono seguite. E se qualcuno viene fare dei lavori da me so capire se sa lavorare bene: sono ancora il geometra Antonacci”.