venerdì, Novembre 15, 2024
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Il geometra-artista di Robilante

Il geometra-artista di Robilante. Fra le sue creazioni stazioni ferroviarie, negozi di inizio secolo con banchi alti come una moneta da mezzo euro dove sono esposti formaggi, salumi, pane e dove c’è anche una micro bilancia

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Giacomo Marro ha 43 anni e da 8 lavora fino a 10 ore al giorno per realizzare modellini unici, miniature di una perfezione maniacale, con una cura irripetibile dei dettagli. “Ho iniziato a costruire riproduzioni in serie delle vecchie carrozze dell’Orient Express». Esordisce così il geometra-artista che nello studio-laboratorio a Robilante, nel Cuneese, aggiunge: “con i primi lavori ho imparato a usare i programmi Autocad e Corel Draw e questo mi ha portato avanti. Come materiale uso soprattutto Ndf, un composto fatto di polvere di segatura e resina pressate.”

“Non teme l’umidità e non si imbarca. Certo, anche la lavorazione dei materiali è un aspetto importante: uso il taglio laser a strati successivi e sovrapposti. Poi assemblo pareti e tetti, arredi interni e finestre in vetro o plexiglass. Un dettaglio, quest’ultimo, a scelta del committente, perché la differenza è dirimente”. Chi sarà il possessore della mini-opera, infatti, può decidere se il particolare deve essere estraibile, per esempio, per essere lavato”.

 

 La richiesta più singolare? Un cliente di Berlino gli ha chiesto di realizzare in scala 1 a 32 la stazione Dammtor di Amburgo. Inizia così un lavoro che per Giacomo Marro dura un anno e mezzo: si procura mappe e foto, poi i sopralluoghi, decide con il committente chi e cosa mettere nei negozi interni. Nasce un edificio lungo 3,5 metri, con capriate in ottone, ogni dettaglio replicato alla perfezione. Non finisce qua: lo stesso collezionista ordina un mega-plastico di 270 metri quadrati dove si può stare per due ore senza mai vedere lo stesso treno passare due volte. Da dove provengono gli appassionati per le realizzazioni di  Giacomo Marro? Da tutto il mondo: svizzeri, tedeschi, giapponesi e, ovviamente, anche italiani. Per loro, quel piccolo studio alle pendici delle Alpi Marittime è un po’ come essere a casa propria. 

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