Il consumo di suolo e le infrastrutture viarie
Uno studio promosso dalla CIPAG in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia analizza gli effetti del consumo di suolo agricolo nei pressi delle infrastrutture viarie
Uno studio promosso dalla CIPAG in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia analizza gli effetti del consumo di suolo agricolo nelle aree situate nelle vicinanze di grandi infrastrutture viarie, in particolare quelle in prossimità degli svincoli autostradali, e valuta alcune ipotesi di recupero per riqualificarle e trasformarle in una risorsa.
La green economy è ormai il nostro presente: i cambiamenti del pianeta, il consumo del suolo l’utilizzo e la progettazione delle grandi infrastrutture viarie, il riscaldamento globale, insieme al tema della sostenibilità condizionano in maniera determinante il mondo delle professioni, attraverso l’urgenza di conciliare le necessità del territorio con le esigenze della collettività. Su questo tema, dalla collaborazione tra l’Università di Perugia e la Cassa Italiana Previdenza e Assistenza Geometri è nato un interessante studio, illustrato dal Professor Angelo Frascarelli (Professore di Economia, Politica Agraria e Sviluppo Rurale presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia), su “I nuovi modelli di sviluppo per il contrasto del consumo del suolo”. Il documento analizza le aree dismesse, spesso situate nelle vicinanze di grandi infrastrutture, per valutare in che modo valorizzarle e trasformarle in una risorsa attraverso la riqualificazione.
Una delle principali cause del consumo di suolo agricolo, che provoca da un lato la perdita di superficie utile alla produzione di derrate alimentari e dall’altro la compromissione di ecosistemi e l’alterazione del clima e dell’assetto idrogeologico, è la costruzione di infrastrutture viarie: l’ISPRA ha stimato tale fenomeno al 41% del consumo di suolo nazionale. La ricerca condotta si è concentrata sul recupero delle aree intercluse dagli svincoli autostradali: attraverso l’esame di diversi progetti di utilizzazione di tali aree lo studio di fattibilità ha dimostrato che ad ogni ipotesi di gestione corrispondono effetti ambientali, economici e sociali di vario tipo.
I primi risultati dello studio mostrano l’evidenza che alcune soluzioni sono economicamente competitive con lo status quo (come ad esempio la produzione di materiale da biomassa e la produzione fotovoltaica), con ripercussioni benefiche sull’urbanistica e la società.
Nel Focus Sostenibilità che Geocentro Magazine propone nell’ultimo numero ai suoi lettori, un intervento di Bernardo De Bernardinis (Presidente ISPRA) sul tema “Il consumo di suolo e la sua legge” e tre interviste: a Silvia Velo (Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), a Gianni Vittorio Armani (Presidente ANAS) e a Stefano Lo Russo (Presidente della Commissione Politiche Abitative, Urbanistica e Lavori Pubblici di ANCI e Assessore all’Urbanistica del Comune di Torino).