Geometri in Campo: le storie di Mauro Alessandroni e Luciano Facelli
Geometri in Campo: due esperienze di professionisti che, con il loro impegno e il loro lavoro, hanno dimostrato quanto valga la scuola italiana dei Geometri
Geometri in Campo: due esperienze di professionisti che, con il loro impegno e il loro lavoro, hanno dimostrato quanto valga la scuola italiana. Il primo si chiama Mauro Alessandroni, e per circa due mesi, ha costantemente monitorato in condizioni di assoluta difficoltà il relitto della Costa Concordia al largo dell’Isola del Giglio, per consentire le operazioni di salvataggio e di messa in sicurezza. Il secondo si chiama Luciano Facelli e fa parte del team italiano che si sta occupando di costruire la nuova avveniristica metropolitana di Copenaghen.
Mauro Alessandroni: un geometra Toscano impegnato nel recupero della Costa Concordia
È la mattina del 14 gennaio del 2012 quando Mauro Alessandroni riceve una telefonata inattesa: lo aspettano immediatamente sull’isola del Giglio nelle cui acque è naufragata la sera prima la nave da Crociera Costa Concordia. La vicenda l’ha raccontata lo stesso diretto interessato sulle colonne di Geocentro, la rivista di settore che si occupa di quanto accade nel mondo dei geometri. Il suo è stato un ruolo praticamente invisibile agli occhi dei grandi media che per mesi hanno tenuto accesi i loro riflettori sulla tragedia ma, in realtà, di fondamentale importanza. Con l’aiuto, in particolare, del collega Attilio Benedetti e del tecnico Andrea Vannucci, Alessandroni si è occupato per due mesi di monitorare ogni impercettibile movimento del relitto, prima in modo da consentire il compimento delle operazioni di salvataggio e dopo così da permettere la messa in sicurezza della nave. Preso atto dei vari problemi che impedivano di svolgere il monitoraggio secondo i metodi classici, Alessandroni ha scelto di optare per un’altra soluzione: posizionare una stazione totale sulla scogliera di fronte alla nave e fissare dei prisma riflettenti sulle strutture della stessa.
“Dopo aver montato la stazione totale” racconta Alessandroni “con l’aiuto del gommone dei vigili del fuoco, ho posizionato due prisma. Da quel momento ho iniziato a rilevare i due prisma ad intervalli di 10 minuti”. Un lavoro che sarebbe proseguito per altri due mesi tra difficoltà di tutti i tipi, da quelle di carattere meteorologico a quelle riguardanti la strumentazione. Un’esperienza che Alessandroni definisce “molto forte sia sotto il profilo fisico per la fatica di eseguire ininterrottamente per due mesi il monitoraggio (in semiautomatico), sia sotto il profilo professionale”.
Luciano Facelli: un esperto di topografia italiano tra gli artefici della nuovo metropolitana di Copenaghen
Facelli è stato tra i primi in Italia ad avere l’intuizione di costituire uno studio di geometri associati. Una forma societaria che dà ad ognuno dei componenti dello studio la possibilità di avvalersi della reciproca collaborazione e specializzarsi nella propria materia. Ed è anche grazie a questa tipologia di intuizione societaria che Facelli è riuscito a partecipare alla realizzazione di importanti opere pubbliche, come la nuova linea di metropolitana automatica di Torino.
Un impegno quest’ultimo, che lo ha poi portato ad occuparsi della costruzione della nuova metropolitana di Copenaghen nell’ambito del progetto Cityringen. L’opera ( costituita da due tunnel da 17,4 chilometri di lunghezza ciascuno e 17 nuove stazioni situate a 30 metri di profondità dal piano stradale ndr) è stata aggiudicata dal raggruppamento di imprese Ansaldo-Salini-Impregilo.
“In questi primi mesi ho ricevuto con grande soddisfazione” ha affermato Facelli “l’apprezzamento da parte del Committente, delle capacità tecniche e dell’efficienza di noi geometri italiani nel campo della topografia, così come delle nostre imprese che da sempre si distinguono in tutto il mondo per la realizzazione di grandi opere di ingegneria”. Parole che devono servire da stimolo per quanti svolgono questa professione in Italia e, soprattutto, per le istituzioni, chiamate a mettere in campo azioni concrete che consentano alla nostra economia di rilanciarsi anche grazie al plusvalore generato dai geometri italiani.”