Geometri: i comunicatori del territorio
Il nostro territorio. Un patrimonio per il futuro: il ruolo dei professionisti fra prevenzione del rischio e gestione dell’emergenza
“Il nostro territorio. Un patrimonio per il futuro: il ruolo dei professionisti fra prevenzione del rischio e gestione dell’emergenza” è il focus tematico che si è svolto a Potenza, fra i principali protagonisti delle professioni tecniche, delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche nazionali, regionali e locali, con il sostegno della comunità accademica e scientifica. Un unico contenitore volutamente finalizzato al raggiungimento di un obiettivo generale: la messa in sicurezza del territorio, un patrimonio comune da tutelare
Si fanno largo fra le macerie con carta e penna, sorseggiano un caffè per sostenere l’estenuante caricamento dei dati davanti al computer, si pongono al servizio del cittadino per assicurare in tutto e per tutto l’operatività di quella macchina amministrativa perfettamente funzionante fino a pochi istanti prima e crollata poi sotto le scosse dell’ultimo terremoto. Sono il volto solidale delle migliaia di esperti, di professionisti specializzati appositamente formati che, senza esitazione, rispondono puntualmente all’appello del Dipartimento della Protezione Civile e da tutta Italia si mettono in marcia verso i luoghi dei disastro.
Perlopiù si tratta di geometri, ingegneri, geologi e altri tecnici, uniti in una marcia esattamente controcorrente rispetto al sussulto appena registrato che nelle genti provoca pericolo, paura, disorientamento e dolore. Sono gli angeli custodi delle nostre realtà, che indossano la ‘divisa del volontario’ e si uniscono nelle fila dello Stato per partecipare a ripristinare la normalità. Svolgono un ruolo prezioso quanto importante, che non poteva restare più a lungo racchiuso in una definizione sì meritoria ma, in fondo, decisamente parziale per la tipologia del contributo messo a disposizione.
E’ in questo contesto che iniziano a trapelare gli estremi di una imminente intesa fra il Dipartimento della Protezione Civile e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geologi e dei Geometri, un accordo di valore e di evoluzione del sistema dell’emergenza, con un profondo significato per i protagonisti e per il Paese: l’insieme qualificato dei professionisti tecnici confluirà in un Corpo Tecnico Nazionale, un istituto che rientra fra le forme di partenariato pubblico-pubblico finalizzate per il raggiungimento di un interesse pubblico comune. Annunciato dal Consigliere Tesoriere CNI Michele Lapenna, la collaborazione – che deve essere ancora suggellata dalla firma del protocollo – potrebbe essere avviata nell’immediato.
Non potevano davvero aspettarsi una cornice migliore, gli oltre 200 professionisti tecnici raccolti a Potenza, nella simbolica location dell’Università degli Studi della Basilicata (edificato dopo il terribile terremoto del 1980 e simbolo della rinascita del territorio), in occasione del focus tematico “Il nostro territorio. Un patrimonio per il futuro: il ruolo dei professionisti fra prevenzione del rischio e gestione dell’emergenza”. La cerimonia pubblica per la consegna dei riconoscimenti a coloro che, in occasione dell’emergenza e delle diverse fasi della ricostruzione, in seguito al terremoto del Centro Italia 2016, ha preso parte delle operazioni di dataentry per la rilevazione dei danni, alla compilazione delle schede FAST e AEDES per il censimento e la classificazione degli immobili danneggiati, ha collaborato alla gestione operativa dei COC (Centri Operativi Comunali), conclude e suggella il tono solenne della manifestazione, fortemente voluto dagli organizzatori.
Il fitto programma di saluti, interventi e relazioni è stato ideato e promosso dal Comune di Potenza, dal Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Potenza, dall’Ordine dei Geologi della Basilicata, dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Potenza, dall’Ordine degli Architetti di Potenza, dall’Università degli Studi della Basilicata, dalla Regione Basilicata. L’iniziativa ha ricevuto, tra gli altri, il patrocinio del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati.
L’apertura è affidata a Giuseppe D’Onofrio, il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Potenza che, uno a uno, ha coinvolto i relatori nel tema dell’incontro: dall’avv.to Antonio di Sanza, dirigente della Segreteria Tecnica del Presidente della Giunta della Regione Basilicata Maurizio Marcello Claudio Pittella, al Sindaco di Potenza Dario De Luca, al Prof. Angelo Masi delegato dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Basilicata Aurelia Sole, a Dino Colangelo Presidente Regionale per i Geologi, a Faustino Cammarota Presidente Provinciale per i Geometri, a Alfredo Parisi Vice Presidente Regionale per gli Architetti, all’ing. Claudio Moroni e al direttore operativo Luigi D’Angelo per il Dipartimento della Protezione Civile nazionale, al Presidente Pasquale Totaro dell’Associazione Aries Ingegneri, “al quale dobbiamo molto – precisa il chairmain Giuseppe D’Onofrio – per la formazione dei tecnici specializzati. Non possono mancare – aggiunge – i ringraziamenti per coloro che hanno facilitato l’incontro di oggi: Pasquale Salvatore, Consigliere CNGeGL, Michele Lapenna Consigliere Tesoriere CNI, Raffaele Nardone, Consigliere CNG, insieme a Egidio Comodo, Presidente Fondazione Inarcassa.
L’appuntamento ha subito assunto i contorni autorevoli auspicati grazie alla presenza dei maggiori protagonisti della Rete Professioni Tecniche nazionale: il Presidente CNI Armando Zambrano e il Tesoriere CNI Michele Lapenna, il Presidente CNG Francesco Peduto, il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli.
Gli esponenti delle Categorie tecniche nel loro intervento hanno toccato molti aspetti relativi alla fragilità del territorio e ricordato, fra l’altro, anche il “Manifesto delle Professioni Tecniche” che verrà presentato al prossimo Governo nell’auspicio che possa essere avviato al più presto un confronto costruttivo nel Paese. Un documento – hanno sottolineato all’unanimità – attentamente elaborato da tutti i professionisti italiani riuniti nel CUP (Comitato Unitario delle Professioni) e aderenti alla RPT (Rete Professioni Tecniche), con il quale il mondo delle professioni intende dare il proprio contributo di idee allo sviluppo del Paese, evidenziando opportunità e criticità che, in ambiti diversi, il nostro sistema è chiamato ad affrontare. Aspetti che potrebbero essere risolte dalle nuove forze politiche in campo dopo il 4 Marzo 2018.
“La collaborazione con le Istituzioni del Paese e la sinergia fra le nostre Categorie dovrà divenire ancora più stringente, al fine unico di poter affrontare efficacemente il tema del nostro tempo: il territorio, il patrimonio più grande dell’umanità versa in uno stato di estrema fragilità ed è davvero urgente porre in essere la sua messa in sicurezza. Dobbiamo informare e far comprendere al cittadino la necessità di acquisire una grande consapevolezza: la tutela di un bene comune come il territorio inizia dall’impegno personale e si concretizza nel cogliere la mano tesa dallo Stato sotto forma di misure incentivanti come il sismabonus”.