Geometri e Protezione Civile: intervista del giornale della protezione civile al Segretario CNGeGL Ezio Piantedosi sulla riforma in corso della legge n. 30/2017
Dopo le interviste a Angelo Borrelli capo del Dipartimento della Protezione Civile, a Raffaella Mariani, l’Onorevole relatrice del provvedimento, Il Giornale della Protezione Civile mette in primo piano il pensiero dei professionisti tecnici, con le domande poste al Segretario CNGeGL Ezio Piantedosi e ospitate nelle pagine dell’Osservatorio Riforma Protezione Civile.
Dopo le interviste a Angelo Borrelli capo del Dipartimento della Protezione Civile, a Raffaella Mariani, l’Onorevole relatrice del provvedimento, Il Giornale della Protezione Civile mette in primo piano il pensiero dei professionisti tecnici, con le domande poste al Segretario CNGeGL Ezio Piantedosi e ospitate nelle pagine dell’Osservatorio Riforma Protezione Civile.
Segretario Ezio Piantedosi, a breve, salvo imprevisti, verranno approvati i decreti attuativi della legge di riordino della Protezione civile: cosa ne pensa in generale di questa riforma?
Il sistema della Protezione civile italiana, fiore all’occhiello della Nazione, ha manifestato, in occasione del sisma del centro Italia, alcune criticità. Probabilmente dovute a diversi fattori, quali il protrarsi nel tempo di scosse di notevole entità, l’estensione dell’area colpita, la morfologia del territorio interessato, ecc… La legge n.30/2017, la cui genesi legislativa è iniziata prima del sisma che ha interessato il centro Italia, individua una riforma del sistema che non tiene conto di dette criticità, declina i principi e demanda gli aspetti operativi ai decreti attuativi. Tra l’altro la bozza di decreto legislativo, approvata di recente in Consiglio dei Ministri, penso potesse meglio rispondere alle problematiche rilevate nel recente passato.
C’è stata interlocuzione sul testo, qual è stato il vostro contributo?
La legge è stata approvata senza considerare in maniera apprezzabile le istanze promosse dalle professioni tecniche.
Perché è importante che gli Ordini e i Collegi professionali (e quindi i professionisti) abbiano un ruolo attivo in protezione civile?
Il Nucleo Tecnico Nazionale, introdotto dal DPCM 8/7/2014, ha significato un primo riconoscimento dell’opera svolta dai professionisti nelle emergenze post sisma del 2009 e del 2012, ma soprattutto ha istituzionalizzato il ruolo delle professioni ordinistiche all’interno del “sistema protezione civile”. Avere componenti della “macchina” formate, operative e capillarmente presenti sul territorio implica vantaggi enormi nella gestione delle emergenze e nella capacità di risposta ai bisogni della popolazione in momenti drammatici.
La legge specifica che le attività di protezione civile sono quelle volte alla previsione, prevenzione e mitigazione del rischio e quelle di pianificazione, gestione e superamento delle emergenze. : come si esplica nel concreto la vostra partecipazione al sistema e queste attività?
Il ruolo dei professionisti è sostanzialmente demandato ai decreti attuativi, nella legge detto ruolo è assolutamente marginale, probabilmente il legislatore non ha considerato nella giusta misura i vantaggi che potevano derivare all’intero sistema da un maggiore coinvolgimento nelle strutture decisionali.
Il ruolo dei professionisti cambia con le nuove disposizioni?
Nella sostanza cambia poco o nulla, non sappiamo che evoluzione avrà quello che oggi è il NTN e resta, comunque, la marginalità del ruolo dei professionisti nel sistema. Speravamo che le nostre conoscenze e professionalità venissero utilizzate per elaborare scenari e modelli risolutivi su temi quali: corretta prevenzione, mitigazione dei rischi, valutazione di criticità e vulnerabilità, valutazione dei danni.
I geometri sono stati una presenza importante durante l’emergenza del terremoto in Centro Italia, come avete organizzato operativamente il vostro supporto?
Immediatamente dopo la mobilitazione del Consiglio Nazionale, quale componente del NTN, i geometri si sono attivati e hanno fornito tecnici adeguatamente formati per le attività di verifica dell’agibilità dei fabbricati danneggiati, attraverso la redazione delle schede AEDES; hanno operato nelle attività di supporto ai Centri Operativi, attraverso l’Associazione di Categoria AGEPRO; hanno svolto le attività di data entry per censire e catalogare l’esito dei sopralluoghi; infine, hanno effettuato i sopralluoghi speditivi e la redazione delle schede FAST. I colleghi coinvolti sono stati circa 3000. Nel 2011 si è costituita al vostro interno l’Associazione nazionale geometri volontari di Protezione civile” e altre si sono costituire a livello locale: professionisti e volontari al tempo stesso…AGEPRO rappresenta l’anello di congiunzione tra il volontario ed il professionista, un’esperienza sicuramente perfettibile, ma di grande utilità in emergenze strutturate con l’attuale quadro normativo.
Com’è cambiato dal 92, quando fu istituito il Servizio nazionale della Protezione civile, ad oggi il vostro coinvolgimento nel sistema?
Le recenti situazioni emergenziali, a mio parere, hanno evidenziato con chiarezza quanto utile possa essere un maggiore coinvolgimento dei professionisti in ambito “Protezione Civile”. Siamo passati dal semplice volontariato ad essere strutturati nel sistema, con mansioni professionali scaturite dalla formazione ricevuta.