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Professionisti

Dopo mesi di battaglie sulla cassa integrazione guadagni il consiglio di stato apre ai professionisti

Accolto l’appello di Confprofessioni: possibile discriminazione dei professionisti per quanto riguardo la cassa integrazione guadagni

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Dietrofront sulla cassa integrazione guadagni.

Con l’ordinanza numero 1108 depositata l’11 marzo 2015, la sesta sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare presentato da Confprofessioni per la riforma dell’ordinanza cautelare n.6365 del Tar Lazio.

L’ordinanza in questione poneva numerosi dubbi di incostituzionalità, riguardo la possibilità o meno degli studi professionali di accedere alla cassa integrazione guadagni.

Secondo Confprofessioni l’ordinanza configurava una vera e propria discriminazione e come tale andava modificata.

In un primo momento Confprofessioni ha investito della questione lo stesso TAR del Lazio. Trubunale amministrativo che aveva però respinto l’istanza cautelare proposta da Confprofessioni, non ritenendo che dall’istanza si evincessero “gli elementi del danno grave e irreparabile, necessari per l’accoglimento della sospensiva”.

Palazzo Spada invece,chiamato a giudicare il caso, diciamo in seconda battuta, ha sospeso in via preventiva, l’esecuzione dell’ordinanza impugnata e ha trasmesso la propria decisione al Tar Lazio per la sollecita fissazione dell’udienza di merito.  Per il Consiglio di Stato, “i motivi addotti della parte appellante sembrerebbero essere sostenuti da argomentazioni convincenti, soprattutto con riguardo alle disposizioni contenute nel decreto interministeriale del 1 agosto 2014, nella parte in cui esclude gli studi professionali del trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga, per i profili relativi alla eventuale discriminazione operata nei confronti della categoria dei liberi professionisti e del personale che lavora presso di loro, tenuto conto dei vincoli comunitari in materia di definizione di impresa”.

Secondo il Consiglio di Stato esisterebbe un fondato pericolo in quanto “sussiste il pregiudizio di cui all’articolo 55 del codice del processo amministrativo, dal momento che l’esecuzione dell’ordinanza impugnata comporterebbe l’effettiva e grave compromissione della attività economica del comparto in questione e dei livelli occupazionali da questi assicurati”.

Per questi motivi il consiglio ha accolto l’appello di Confprofessioni dando speranza alle migliaia di professionisti che si sono visti discriminati dalla possibilità di essere esclusi dalla cassa integrazione guadagni.

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