Dopo la prima edizione, nel 2012, dedicata all’arte contemporanea e la seconda, nel 2014, sul design internazionale, questa nuova edizione di Do ut do ha per tema la Casa.
Fino al 1 agosto, al Madre di Napoli, la casa “Do ut do“, progettata dall’architetto Alessandro Mendini, presenta 13 stanze, progettate da altrettanti architetti e designer, ognuna dedicata ai valori di qualità della vita: Alberto Biagetti (“vitalità”), Mario Cucinella (“empatia”), Riccardo Dalisi (“sogno”), Michele De Lucchi (“civiltà”), Stefano Giovannoni (“gioco”), Alessandro Guerriero (“attesa”), Massimo Iosa Ghini (“inclusione”), Daniel Libeskind (“incontro”), Angelo Naj Oleari (“natura”), Terri Pecora (“complicità”), Renzo Piano (“luce”), Claudio Silvestrin (“amore”), Nanda Vigo (“coraggio delle donne”). All’interno della Casa “Do ut do” trovano spazio delle opere – tra gli altri, di Sandro Chia, Alessandro Guerriero, Yumi Karasumaru, Daniel Libeskind, Masbedo, Marzia Migliora, Mimmo Paladino, Paola Pivi, Sissi, Francesco Vezzoli. Il progetto viene esposto virtualmente e in contemporanea anche nella Reggia di Caserta (fino al 31 agosto) tramite un sistema di navigazione in virtual reality 3D.
Il progetto sarà poi presentato anche al MAXXI di Roma (dal 20 al 25 settembre), al Mart di Rovereto (dal 3 al 10 ottobre) e dal 15 ottobre al 15 novembre tutte le opere donate saranno invece protagoniste di una mostra alla Pinacoteca Nazionale e alla Accademia di Belle Arti di Bologna e in modo virtuale al Mambo di Bologna. L’ultimo appuntamento consisterà invece nella vera e propria estrazione a sorte e conseguente assegnazione delle opere, a metà dicembre a Bologna presso il Mast, per sostenere le attività della Fondazione Hospice Seragnòli Onlus.