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Dissesto idrogeologico: servono 7000 cantieri

Dissesto idrogeologico: servono 7000 cantieri ma solo il il 10% è stato aperto

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Si è svolto nei giorni scorsi a Roma un convegno organizzato dall’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni nel corso del quale è stato presentato il report “Manutenzione Italia: Consorzi di bonifica in azione per #italiasicura – Piano 2015 per la Riduzione del Rischio dissesto idrogeologico”.

A margine del convegno ‘Italia sicura’, ha spiegato che

”Abbiamo la lista da 15 giorni con le opere che servono per essere piu’ sicuri” ha affermato Erasmo D’Angelis, capo dell’Unita’ di missione di Palazzo Chigi sul dissesto idrogeologico “sono 7000 opere per 19 miliardi. Di queste però il 90% non sono cantierabili perché mancano studi e progettazione; il 10% possono andare a gara e si possono tradurre in interventi per 1-1,2 miliardi “

Finanziamenti per ben 7000 cantieri inseriti in un collegato ambientale alla Legge di Stabilità.

Tra le opere cantierabili per prevenire e lenire il dissesto idrogeologico troviamo opere per esempio che riguardano ”Genova, l’Arno, il Seveso, il Sarno, realtà che nel corso degli anni hanno prodotto lutti e tragedie.

Come certificato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ricordato il Presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi, “da Giugno a Dicembre 2014, in tutta Italia, sono stati aperti 450 cantieri per circa 700 milioni di euro in lavori finalizzati alla prevenzione del  dissesto idrogeologico. Finalmente esiste oggi un database chiaro di ciò che serve all’Italia per ridurre i suoi immensi rischi di frane e alluvioni. Le Regioni, con le Autorità di bacino e la Protezione Civile, hanno per altro indicato la necessità di circa 5200 opere per un fabbisogno di 19 miliardi di euro; i ritardi nelle procedure autorizzative dei progetti sono però notevolissime, per cui molto ancora si deve fare nel semplificare le procedure.

Per quanto concerne l’aspetto finanziario, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti hya posto invece in evidenza  l’azione del Governo. 

“L’azione del governo segue 2 linee di intervento precise”:

 in primo luogo, il recupero di risorse assegnate a partire dal 1998, finalizzate al dissesto idrogeologico e non ancora utilizzate

in secondo luogo, la programmazione di nuove risorse a valere sul ciclo del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020.

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