Dal primo novembre 2015 è scattato per i Comuni non capoluogo l’obbligo “Centrali di committenza”
Per quanto riguarda i comuni non capoluogo dal primo novembre è scattato l’obbligo di acquisire; lavori beni, e servizi ricorrendo a centrali di committenza
Per quanto riguarda i comuni non capoluogo dal primo novembre è scattato l’obbligo di acquisire; lavori beni, e servizi ricorrendo a centrali di committenza, risultano essere esonerati solo i Comuni superiori a 10 mila abitanti per quanto riguarda gli affidamenti con importo inferiore a 40 mila euro
“Si ricorda” ha diffusa poche ore fa l’ANCE attraverso una nota stampa pubblica “che dal primo novembre 2015 è entrato in vigore la previsione che impone ai Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, beni e servizi in forma aggregata, mediante unioni di Comuni, accordi consortili, soggetti aggregatori o Province, ovvero ricorrendo, per beni e servizi, a Consip o ad un altro soggetto aggregatore di riferimento Contestualmente, l’ANAC non rilascerà il codice identificativo gara (CIG) ai Comuni non capoluogo di provincia che non ottempereranno a tale obbligo”.
Dopo le numerose proroghe disposte dal legislatore (l’ultima delle quali avvenuta con la la L. n. 107/2015, di “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, c.d. “Buona scuola” ndr ), è entrato, infatti, definitivamente in vigore il comma 3-bis dell’articolo 33 del Codice dei contratti, che contiene l’obbligo (per quanto riguarda i comuni non capoluogo ndr ) di di acquisire; lavori beni, e servizi ricorrendo a centrali di committenza,.
Dal primo novembre, solo i Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti saranno esonerati dall’obbligo di ricorrere alle centrali di committenza per l’affidamento di lavori ,nonché beni e servizi, di importo inferiore a 40.000 euro (per i quali, si ricorda, l’articolo 125 del Codice dei contratti consente l’affidamento diretto da parte del RUP ndr ), mentre quelli di minori dimensioni saranno, come detto, obbligati a ricorre alle centrali di committenza anche per tali tipologie di affidamenti.
“Si fa inoltre presente ” conclude la nota stampa dell’ANCE “che il disegno di legge sulla Stabilità 2016, del quale è appena iniziato l’esame al Senato, contiene una previsione che, qualora confermata all’esito dell’esame parlamentare, estenderà a tutti i Comuni la citata possibilità di procedere autonomamente agli affidamenti inferiori ai 40.000 euro, sarà nostra cura informare tempestivamente il sistema in merito alle eventuali novità relative alla questione in esame”