Costruzioni: segnali positivi dal mercato residenziale.
Secondo l’Ance nonostante il settore delle costruzioni versi ancora in una pesante crisi, i segnali positivi nelle compravendite residenziali e nei mutui alle famiglie fanno ben sperare per il futuro
Nel 2014 le costruzioni sono state caratterizzate ancora da una pesante crisi. Emergono però alcuni segnali positivi nelle compravendite residenziali, nei mutui alle famiglie, anche i bandi di gara per lavori pubblici risultano in crescita
Secondo l’analisi realizzate dall’Ance nel 2014 il settore delle costruzioni è stato caratterizzato da una forte crisi, sia nella componente privata che in quella pubblica.
Una crisi che in sette anni ha portato ad un calo nel settore delle costruzioni di circa il 32%. Solo gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo dal 2008 al 2014 riescono a mostrare un aumento dei livelli produttivi del 18,5%, questo anche grazie all’effetto di stimolo derivante dalla proroga del potenziamento degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico.
Emergono, tuttavia, dopo sette anni consecutivi di crisi, i primi segnali positivi.
Dopo otto trimestri consecutivi di cali tendenziali, il mercato delle costruzioni sembra segnare una piccola ripresa.
In particolare, i dati del terzo trimestre 2014 mostrano un aumento del 4,1% complessivo, confermando e rafforzando i segnali positivi delle compravendite di abitazioni nelle grandi città e portando una variazione positiva anche per i comuni non capoluogo.
Su questi segnali positivi di ripresa per il mercato delle costruzioni, ha certamente inciso il diverso atteggiamento delle banche che, nei primi nove mesi del 2014, sembrano aver ridotto la diffidenza verso il settore immobiliare residenziale.
In Italia i mutui per l’acquisto delle abitazioni da parte delle famiglie sono tornati a crescere: +9,8% nei primi nove mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Recenti stime dell’Abi, per il 2014, quantificano un aumento dei mutui alle famiglie del 32,5%, con un peso di surroghe e rinegoziazioni pari al 18%.