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Edilizia

Come riqualificare gli edifici dopo il Covid – 19?

Riqualificare il paese dopo la pandemia di Coronavirus. Il Superbonus è una convenienza per gli edifici salubri.

Come riqualificare gli edifici dopo il Covid – 19?
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Tre webinar di successo per il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, con la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità, il Cresme e Uncem in collaborazione dell’Associazione Nazionale Donne Geometra – Esperti Edificio Salubre

In questa fase di ripresa del nostro Paese si delinea sempre di più il ruolo strategico dei professionisti tecnici per ripensare gli spazi cittadini e gli edifici. Se prima della pandemia il 41% degli italiani si dichiarava più attento alla salubrità degli ambienti domestici oggi è molto preoccupato della qualità dell’edificio e dell’aria indoor che respira, per la mancanza di ventilazione, per i materiali da costruzione presenti nella propria casa ed è alla ricerca di immobili fuori dalla città, che siano più luminosi, con più finestre, arieggiati per prevenire le muffe, meno rumorosi, con logge, balconi, un po’ di verde circostante e ristrutturato con materiali non nocivi.

Temi di primario interesse per la salute pubblica – ha sostenuto Maurizio Savoncelli – Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati , che la nostra Categoria sta affrontando da anni, grazie al progetto innovativo dell’Associazione Nazionale Donne Geometra, che ha messo insieme i saperi medici e quelli tecnico-legali, un confronto fondamentale che ha unito mondi apparentemente separati, ma imprescindibili, con la messa in campo della figura dell’Esperto in Edificio Salubre.

Un tecnico qualificato con un bagaglio di conoscenze specifiche, capace di individuare e risolvere le criticità di un fabbricato che incidono sulla salute, sostenendo privati, enti, amministratori di condomini, dirigenti scolastici e ospedalieri, con specifiche competenze per operare anche in ambito giudiziario, nelle attività di bonifica e sorgenti radioattive.

Il nostro abitare è caratterizzato da una condizione di disagio, che sempre più diffusamente è provocato dagli edifici in cui viviamo ( case, uffici, fabbriche, scuole, ospedali, residenze per gli anziani).

Costruire e ristrutturare salubre, usufruendo del Superbonus 110% è un obbligo e una responsabilità – ha detto Pietro Lucchesi Consigliere nazionale dei Geometri con delega alla salubrità.

Quasi il 30% degli italiani (oltre 17 milioni di persone) vive in case che sono, per la maggior parte del tempo, troppo umide o troppo secche, a seguito della normativa restrittiva dell’efficientamento energetico, che ha portato ad una smisurata sigillatura degli edifici e che quindi necessitano di interventi mirati urgenti, considerato che sono causa di malattie respiratorie importanti.

Oggi occorre puntare su materiali non tossici, creando ambienti arieggiati, privi di umidità e muffe, con ricambi d’aria adeguati, che consentano di non ammalarsi e di vivere bene.

Per affrontare il tema della salubrità è fondamentale la visione globale dell’edificio, che è un sistema complesso e come tale va studiato e trattato nella totalità delle sue interazioni: non si deve agire su una delle sue parti senza considerare le ricadute sulle altre componenti.

A tal fine è necessario che per ogni intervento il progettista gestisca tutti gli aspetti del problema e scelga tra le tecniche possibili, quelle più adatte al sistema edificio/utente/collocazione territoriale – ha sostenuto Paola Allegri Presidente dell’Associazione Nazionale Donne Geometra, da anni in prima linea sui temi dell’inquinamento indoor e la salubrità degli edifici, che collabora con gruppi di ricerca nazionali e internazionali ed è tra gli ideatori del progetto per il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, dell’Esperto in Edificio Salubre.

“Le caratteristiche di un edificio idoneo per essere abitato, – ha aggiunto – sono indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che definisce un’abitazione “sana” -quella- in grado di promuovere il benessere fisico, sociale e mentale (psichico) dei suoi occupanti attraverso una progettazione, costruzione, manutenzione e collocazione territoriale in grado di supportare un ambiente sostenibile ed una comunità coesa.”

La salubrità, attestata dai progettisti con il certificato di agibilità, come è facilmente intuibile, non è una cosmetica architettonica o urbanistica, ma una caratteristica edilizia da programmare e valorizzare nell’ambito progettuale e di manutenzione dell’edificio stesso, con scelte che tengano conto della salute e il benessere delle persone ad ogni età.

Nelle nostre case sono presenti tante fonti di rischio ed è irrinunciabile e prioritaria la necessità di realizzare ambienti sicuri e salubri.Il ruolo dei progettisti è strategico, nella valutazione e gestione dei rischi per la salute, specie quelli connessi con l’inquinamento dell’aria indoor (IAQ).

Un obiettivo, che può essere raggiunto solo attraverso azioni collaborative e secondo linee metodologiche ed operative comuni e condivise, tra strutture che operano sul territorio, con diverse competenze tecnico-edilizie e igienico-sanitarie –già impiegate negli Stati uniti, Canada, nord-Europa – ha sottolineato Gaetano Settimo dell’Istituto Superiore di Sanità.

Non si scappa, ha riferito Francesco Toso Vicedirettore del Cresme: nei prossimi anni il parco edilizio nazionale sarà sempre più vecchio con una proiezione che ipotizza nel 2023 un 80% (e oltre) di edifici con più di 40 anni sulle spalle, un’età che fissa l’obsolescenza di un manufatto edilizio e che dovrà essere rivalutato tenendo anche conto del benessere abitativo e della salute pubblica.

I relatori dei webinar, che hanno raggiunto via web la Categoria dei Geometri, sono stati di altissimo profilo riuscendo a trasmettere le indicazioni sulle quali operare: il ventaglio di danni alla salute umana e alla qualità di vita – ha riferito Nicola Fiotti – Professore Ricercatore Universitario – Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche della Salute dell’Università degli Studi di Trieste, che possono generarsi in ambienti di scarsa qualità è molto vasto, si va dalle condizioni patologie franche (malattie respiratorie in primis, ma non solo, neoplasie, malattie cardiovascolari, infertilità…) fino ad una riduzione delle capacità intellettuali e di giudizio che influenza scelte e attività produttiva, fattori questi che forgiano la nostra esistenza con una ricaduta sulla spesa sanitaria del Paese: sono i professionisti della casa a doversene occupare, non si tratta infatti di marketing o di una comunicazione estemporanea, ma di competenze altamente specializzate degli operatori edili, che intervengono direttamente nella riqualificazione di tutti gli edifici, pubblici e privati.

Un focus speciale è stato dedicato alla riqualificazione dei borghi, che stanno diventando di grande interesse per fuggire dalla città. Marco Bussone Presidente Uncem è stato uno dei relatori che ha evidenziato l’importanza di non perdere l’occasione offerta dal Decreto Rilancio Italia, attraverso l’incentivo fiscale del 110% – per la messa in sicurezza antisismica e salubre, recuperando i borghi montani e i centri storici che si stanno gradualmente spopolando. Una bella sfida e una grande opportunità per i tecnici dell’edilizia.

Involucri non salubri, realizzati con materiali inadeguati, sono un grosso fattore di iniquità sociale che promuove un circolo vizioso di malattia, malessere e degrado, ha sostenuto Carlo Ponzini, Professore di Nanotecnologie dell’Università di Parma.

“Negli ultimi anni siamo arrivati a circa 400mila sostanze chimiche che condizionano il settore delle costruzioni, alle quali l’uomo non è abituato e per questo sviluppa patologie complesse, che molte volte non si riescono a curare” – ha detto il Maurizio Grandi oncologo, Professore di antropologia presso l’Università di Strasburgo.

Massimo Murru, avvocato cassazionista, ha evidenziato come in Italia, un numero considerevole di case ha umidità e muffa in misura tale da indurre malattie respiratorie e circa 3800 morti all’anno sono da attribuire al gas radon, che è di origine naturale ma diventa mortale negli ambienti confinati.

Di fronte a questi numeri, su condizioni di rischio assolutamente obiettive, si capisce che c’è molto da lavorare. La salute è un diritto costituzionalmente garantito e la salubrità degli edifici si traduce in responsabilità civili e penali per gli attori della filiera edilizia.

Un settore che è in via di espansione e richiede anche tecnici esperti per affrontare la consulenza per l’attività giudiziaria, vista la crescita del contenzioso per il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale.

L’evento moderato da Livia Randaccio Direttore editoriale di Tecniche Nuove, è stato ricco di spunti di riflessione, ed ha suscitato un notevole apprezzamento da parte degli iscritti, anche per le tante slide e video clips curate da Claudia Tomassini della segreteria di Presidenza del Cngegl.

I geometri – in pieno spirito di collaborazione con altri professionisti tecnici, possono essere artefici di un nuovo futuro possibile: mai come oggi c’è bisogno delle loro competenze, della loro lungimiranza e della loro capacità di innescare comportamenti virtuosi sul territorio, nella collettività, tra i cittadini. Di questo ruolo e di queste possibilità occorre esserne consapevoli, e agire per trasformare la crisi in opportunità, con coraggio, determinazione e una sana spavalderia: il futuro della professione è questo, e coincide con il futuro del Paese – ha concluso Maurizio Savoncelli, al termine degli apprezzati e riusciti eventi.

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