Classamento catastale, dieci anni di riforme e revisioni
Diciassette comuni italiani hanno attivato la procedura di revisione (l’ennesima) del classamento catastale
Sono ben 17, i comuni che hanno avviato la procedura di revisione parziale ( con incremento di rendita catastale pari a 183 milioni ndr ) del classamento catastale.
La Legge Finanziaria del 2005 infatti ha previsto la possibilità per i Comuni italiani di collaborare direttamente con l’Agenzia del Territorio ( ora incorporata nell’Agenzia delle Entrate ndr ), per rivedere il classamento catastale degli immobili presenti nel suo territorio.
Quando è prevista questo tipo di revisione?
È prevista sempre ma i comuni possono chiedere, in particolare, all’Agenzia di rivedere il classamento catastale e la relativa rendita degli immobili ubicati in zone che presentano un significativo scostamento fra valore medio di mercato e quello medio catastale.
Come possono farlo?
Richiedendo ai proprietari degli immobili “sotto indagine” la presentazione di atti di aggiornamento catastale oppure procedere d’ufficio.
Il documento che rappresenta un vero e proprio spaccato degli ultimi dieci anni di revisioni e tentativi di riforma del catasto, è stato presentato nei giorni scorsi a Roma nel corso della Conferenza Stato-città ed autonomie locali svoltasi nei locali del Ministero dell’Interno.
Ma vediamo nel dettaglio i casi delle città, Roma e Milano, interessate dalle revisioni del classamento catastale.
Il riclassamento degli immobili di Roma ha portato alla revisione delle rendite catastali di ben 175mila immobili ubicati in 17 diverse zone della capitale. I quartieri più “revisionati” sono stati: Aventino, Trastevere, Centro Storico, Borgo, Prati, Flaminio 1, XX Settembre, Monti, San Saba, Testaccio, Gianicolo, Delle Vittorie-Trionfale, Flaminio 2, Parioli, Salario Trieste, Esquilino e Ville dell’Appia.
Grazie a quest’ultima revisione sono scomparse le abitazioni classificate come ultrapopolari (A/5) e si sono fortemente ridotte le abitazioni di tipo popolare (A/4) ed economico (A/3), portando ad un incremento complessivo della rendita catastale di oltre 123 milioni di euro.
Milano. Anche il comune di Milano ha chiesto all’Agenzia di avviare l’operazione di ri classamento catastale. L’operazione ha interessato alcune zone principali: Manzoni – Montenapoleone – Venezia, Duomo – Brera – Torino – S. Ambrogio, Venezia – Monforte – Majno e Sempione – V. Monti – M. Pagano.
A seguito dell’indagine a Milano circa 30mila immobili hanno visto modificata la propria rendita catastale, con un incremento complessivo di circa 44 milioni di euro, riequilibrando di fatto le sperequazioni esistenti tra alcune parti della zona centrale della città e altre collocate nelle zone periferiche e semiperiferiche.