Barriere architettoniche, l’ultima erogazione dello Stato risale a 20 anni fa
Si rinnova anche quest’anno l’impegno della categoria dei Geometri Italiani per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Per il quarto anno consecutivo viene sostenuto il progetto “I futuri geometri progettano l’accessibilità”, la cui premiazione è in programma il prossimo 8 giugno a Roma. Intanto è scaduto a fine aprile il termine entro cui le Regioni dovevano comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’ammontare delle risorse investite quest’anno per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
La scadenza è di poche settimane fa: anche quest’anno le Regioni hanno dovuto comunicare entro il 30 aprile al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quante risorse intendano investire nel 2016 contro le barriere architettoniche. I soldi serviranno ad abbattere le barriere architettoniche presenti all’interno delle abitazioni e degli altri edifici privati. Da questo punto di vista ammontano a 150 milioni di euro i fondi che le Regioni hanno stanziato negli ultimi cinque anni per ristrutturare palazzi, appartamenti e stanze e renderli finalmente a misura di disabili. Risorse alle quali, purtroppo, non si aggiungono più quelle di derivazione statale, visto che l’ultima erogazione in tal senso da parte dello Stato risale a 20 anni fa. Vennero investiti 20 miliardi di lire, ma da allora più niente. Per invertire la rotta, le Regioni hanno presentato in Conferenza Unificata un documento che chiede al Governo di mettere in campo le risorse necessarie.
Secondo un’indagine delle Regioni, per smaltire l’arretrato che si è accumulato tra il 2000 e il 2015 servirebbero 450 milioni di euro. Le amministrazioni sembrano ormai rassegnate alla fine dei finanziamenti statali. E vorrebbero almeno non continuare ad essere costrette a quantificare ogni anno, in questo periodo, il fabbisogno finanziario utile a soddisfare le richieste di contributo avanzate dai cittadini ai Comuni. Con un documento presentato alla Conferenza unificata, le Regioni hanno dunque invitato il Governo a mettere in campo le risorse o almeno rimuovere ufficialmente questo loro obbligo, anche per non illudere i disabili con la speranza di sostegni che non ci sono.
Nell’impegno per sostenere l’abbattimento delle barriere architettoniche, che vede in prima fila la categoria dei Geometri Italiani, va inoltre ricordato che la Giunta Esecutiva UNI (l’Ente Italiano di Normazione) ha recentemente approvato l’avvio dei lavori di elaborazione di una nuova prassi di riferimento (UNI/PdR). E’ relativa all’elaborazione di una linea guida per la progettazione dell’abbattimento delle barriere architettoniche in un’ottica di accessibilità per tutti (“design for all”) e viene condotta in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (il progetto è seguito dal Consigliere CNGeGL Marco Nardini) e con FIABA (Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche). La prassi di riferimento sarà finalizzata, quindi, alla definizione di una linea guida per una progettazione accessibile del costruito, applicabile ai contesti più vari, sia in ambito pubblico che privato, ed utilizzabile da tutti i professionisti impegnati nella riprogettazione di contesti già costruiti.