È possibile stimolare le fasce medie di reddito ad aumentare i consumi con la Flat Tax?
Silvestrini CNA “la flat tax è uno strumento possibile, che guarda alla necessità di ridurre la pressione fiscale sulle nostre imprese e su tutti i cittadini”
La flat tax? “Uno strumento utile, ma senza aumentare l’enorme debito pubblico del nostro Paese”: così Sergio Silvestrini, segretario generale del CNA, ha aperto il meeting di CNA Impresa Donna, dedicato al tema “Le donne che fecero l’Impresa! E se fossimo noi quelle donne?”. Silvestrini osserva che “la flat tax è uno strumento possibile, che guarda alla necessità di ridurre la pressione fiscale sulle nostre imprese e su tutti i cittadini” e certamente vanno valutate le possibilità reali sui modi di realizzazione”. Per Silvestrini innanzitutto “bisogna valutare l’addensamento dei redditi in questo Paese, che si trova attorno ai 35/40mila euro perché è noto nella storia economica del mondo occidentale, che solamente stimolando le fasce medie di reddito, si stimola il consumo” ha aggiunto Silvestrini.
“Alleggerire il fisco che grava sulle pmi sia la priorità assoluta del nuovo Governo” ha aggiunto poi, ricordando che “il peso fiscale sulle nostre imprese arriva al 60%, con un dislivello di 20 punti percentuali rispetto ai nostri maggiori concorrenti europei, ovvero i tedeschi”. Silvestrini parla di un fardello intollerabile, considerando anche che siamo il secondo Paese manifatturiero europeo”.
Sul fronte del lavoro, Silvestrini auspica che “non siano smontate le regole che abbiamo acquisito negli anni precedenti perché creano quella flessibilità necessaria affinché i nostri imprenditori possano allargare la base occupazionale”.
C’è poi il tema del credito: “le piccole imprese e le imprese artigiane hanno avuto una diminuzione di quasi il 30% negli ultimi nove anni. Bisogna invertire questa tendenza: occorre che le banche siano più attente ed è necessario che il governo dia strumenti legati al fondo di garanzia centrale per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese italiane”.
Infine, l’Iva: il nuovo Governo ha promesso di non aumentarla, impegnando a tal scopo 12,4 miliardi di euro nel 2019 e quasi 19 miliardi per l’anno successivo. Silvestrini parla di “una cifra imponente” e auspica che “in questo Paese non sia più necessaria una sterilizzazione, e che la sua “spesabilità passi attraverso il taglio della spesa pubblica improduttiva”. Bisogna certamente tenere sotto controllo l’inflazione e stimolare i consumi, conclude Silvestrini, ma “bisogna anche finanziare gli investimenti per ridurre l’Irap e l’Imu”.