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Edilizia

Associazione nazionale costruttori edili 1946-2016: da 70 anni un ruolo centrale per lo sviluppo del Paese

Settant’anni fa, il 5 maggio del 1946, nasceva l’Associazione nazionale costruttori edili, una ricorrenza di grande importanza per tutto il Paese

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Settant’anni fa, il 5 maggio del 1946, nasceva l’Associazione nazionale costruttori edili. Si tratta di una ricorrenza di grande importanza non solo per la nostra Associazione, ma anche per l’intera categoria da noi rappresentata e tutelata.

Una categoria che, nonostante le ferite inferte dalla grave crisi di questi anni, conserva intatto l’orgoglio di appartenere a un settore che tanto ha contribuito e tuttora contribuisce alla crescita e allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Non possiamo infatti dimenticare che se dal 1946 a oggi l’Italia è riuscita a crescere e a cambiare volto, risollevandosi dalle gravi devastazioni lasciate dalla guerra nelle città e nei territori, ciò si deve anche al comparto industriale che l’Ance rappresenta.

Le imprese di costruzione, diffuse e attive su tutto il territorio nazionale, hanno avuto un ruolo centrale nella realizzazione di quelle infrastrutture che, dal dopoguerra in avanti, hanno dato un contributo importante alla ricostruzione dell’identità e dell’unità anche fisica del nostro Paese.

E, nei settant’anni che sono trascorsi da allora, l’azione dell’ Associazione nazionale costruttori edili è stata costantemente rivolta a promuovere politiche che rendessero gli interessi della categoria coerenti con le trasformazioni in atto e con le esigenze più generali della società civile.

Oggi le imprese attive nel settore dell’edilizia e della promozione immobiliare sono infatti impegnate in un processo di rinnovamento mirato alla affermazione di un modello innovativo di impresa che abbia al suo centro l’utilizzo delle nuove tecnologie disponibili per il settore.

Con l’obiettivo di partecipare, come e più che nel passato, alla ripresa del Paese con opere di qualità, in grado di rispondere al meglio non solo alle richieste di un sistema economico sempre più selettivo e competitivo ma anche alle crescenti esigenze e aspettative della società civile.

Rigenerazione delle città e dei territori, nel pieno rispetto delle regole e con assoluta attenzione alla sicurezza dei lavoratori, efficienza energetica del costruito, attenzione  ad un responsabile consumo di nuovo suolo attraverso la riqualificazione e la sostituzione del patrimonio esistente.

Sono questi gli importanti obiettivi ai quali oggi le nostre imprese sono chiamate a far fronte nell’interesse comune, dimostrando, come già in passato, la loro capacità di produrre ricchezza e occupazione facendo da traino all’intera economia.

Il settore, infatti, nonostante la crisi, contribuisce ancora oggi a oltre la metà del totale degli investimenti fissi, realizza circa un nono del prodotto interno lordo nazionale e dà lavoro a un milione e mezzo di persone.

Cifre che testimoniano l’importanza dell’industria delle costruzioni, il cui impegno è quello di continuare a operare responsabilmente per la crescita e il progresso del Paese, nella consapevolezza del ruolo non solo economico che svolge chi opera nella trasformazione e nella modernizzazione del territorio.

 

Una modernizzazione che se è ancora oggi condizione essenziale del futuro, certamente è stata, con le sue luci e le sue ombre, la cifra degli ultimi settant’anni di storia italiana.

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