Aniem: una nuova edilizia basata su sostenibilità e riqualificazione
Per l’Aniem occorre avviare un nuova edilizia basata su sostenibilità e riqualificazione delle aree urbane: “occorre smetterla di avere un approccio speculativo, invasivo dal punto di vista dell’impatto ambientale”
“Ben venga un’azione decisa per rilanciare l’edilizia, tutti conoscono il suo ruolo trainante sull’intero sistema economico. Prendiamo atto con estrema soddisfazione della scelta strategica del Presidente del Consiglio Matteo Renzi di investire nell’edilizia come elemento per una riqualificazione intelligente ed integrata, settore propulsivo per un corretto sviluppo sociale ed economico”. Il Presidente di Aniem, l’Associazione delle pmi edili manifatturiere di Confimi Industria, Dino Piacentini commenta cosi le dichiarazioni di Renzi per il rilancio del comparto edile, sottolineando come le trasformazioni del mercato e la perdurante recessione economica rendano necessari progetti, anche sperimentali, per dare soluzione a problemi emergenziali.
“ Sono assolutamente d’accordo con il Presidente del Consiglio” continua il presidente dell’Aniem “quando afferma che ci deve esser la volontà e la necessità di promuovere una nuova idea di edilizia basata sulla sostenibilità ambientale e sull’efficientamento energetico, puntando alla riqualificazione del patrimonio esistente senza consumare ulteriore suolo verde. Le misure anticipate da Renzi vanno nella giusta direzione e apprezziamo questa scelta consapevole e moderna del ruolo dell’edilizia”.
Per l’Aniem “il tema dell’edilizia non si risolve se non sosteniamo ed incentiviamo una seria azione di riqualificazione, fondata sulla sostituzione di quel patrimonio immobiliare obsoleto, insicuro, energivoro, degradato, irrecuperabile”
Come affrontare quindi i problemi legati allo sfruttamento intensivo del suolo?
“ Sull’edilizia e sulla riqualificazione delle nostre aree urbane occorre smetterla di avere un approccio tradizionale, speculativo, invasivo dal punto di vista dell’impatto ambientale. Basta con il consumo del territorio spregiudicato, avanti con la sostituzione edilizia, con la rigenerazione di aree fortemente degradate ed energivore sulle quali si può ricostruire con criteri moderni e con impatti vantaggiosi senza oneri per le casse pubbliche. Abbiamo già avanzato alcuni progetti perfettamente sostenibili che hanno riscosso l’interesse della proprietà immobiliare e del sistema bancario”.
Esiste una soluzione al problema?
“Se non cambiamo modo di approcciarci ai problemi, se restiamo ancorati unicamente alle logiche dei finanziamenti pubblici, se non abbiamo il coraggio di intervenire su apparati obsoleti ed anacronistici sarà molto difficile ipotizzare progetti reali di rilancio produttivo ed occupazionale per l’edilizia”, conclude Dino Piacentini.