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Al lavoro mentre la terra trema

L'intervista al geometra Claudio Vai, volontario, alpino e Presidente della Consulta Sportiva, riassume emblematicamente il sentimento comune di tutti i colleghi che, come lui, si sono finora avvicendati nei luoghi del terremoto

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L’intervista al geometra Claudio Vai, volontario, alpino e Presidente della Consulta Sportiva, riassume emblematicamente il sentimento comune di tutti i colleghi che, come lui, si sono finora avvicendati nei luoghi del terremoto

Subito dopo le scosse di mercoledì 18 gennaio la macchina operativa dei tecnici volontari è ripartita per la verifica delle condizioni di agibilità degli edifici. “Purtroppo, in buona parte dei casi – ha spiegato il geometra Claudio Vai del Collegio Provinciale Geometri di Milano – il nostro lavoro va ripreso integralmente e la neve rende tutto più difficile”. 

Come lui, sono stati oltre 1.800 i geometri volontari che, a turnazione e in squadre da due professionisti, hanno finora effettuato le verifiche, collaborato nel dataentry delle schede Aedes e FAST, sostenuto l’operatività delle amministrazioni locali nei COC. L’intera attività è stata coordinata dal Segretario CNGeGL Ezio Piantedosi, in strettissimo raccordo con la Protezione Civile, e con il supporto del ‘braccio operativo’ di A.Ge.Pro., l’associazione di categoria presieduta da Giuseppe Merlino che riunisce gli ‘specialisti’ del terremoto, l’unica finora inclusa nell’elenco centrale delle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile. A loro, in questi mesi, si sono uniti molti altri geometri provenienti da ogni parte d’Italia, ugualmente preparati in materia. 

“Quando sono arrivato a Norcia – racconta Claudio Vai – ho potuto rendermi conto di quanto le persone siano stremate da tutte queste scosse e non vogliano più vivere in questo incubo. Confesso – conclude – che avevo sempre le lacrime agli occhi. Per me è durata solo dieci giorni ma il mio cuore è rimasto lì con loro, insieme agli altri volontari sopraggiunti al mio posto”.

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