ABI Toscana: territorio in recupero da difficoltà ma pesano sofferenze. L’analisi congiunturale su famiglie, imprese e finanziamenti al territorio
La dinamica del ciclo economico in Toscana presenta prospettive ancora contenute dopo una crisi che ha battuto forte sul territorio e che vede per le imprese segnali di inversione in ordine sparso in termini di consumi, investimenti e stock di crediti deteriorati.
Questa l’analisi congiunturale della Commissione regionale ABI Toscana sulla base dei dati disponibili a giugno 2017 che evidenziano un miglioramento per esportazioni, moda, meccanica allargata, farmaceutica, servizi e comparti legati al turismo. Diversamente, le costruzioni non beneficiano ancora del graduale recupero delle compravendite.
Dal lato del credito, quindi, sostanzialmente stabili e meno vitali i finanziamenti ai settori produttivi rispetto all’aumento di mutui e credito al consumo grazie a condizioni di offerta assolutamente favorevoli. Si segnala, pertanto, una crescita del 3,1% dei prestiti alle famiglie e una diminuzione intorno allo 0,7% sul lato imprese che, appunto, presentano un rapporto sofferenze/impieghi del 15,3%, con sofferenze per oltre 16,5 miliardi di euro.
A fronte di ciò proseguono a pieno ritmo le iniziative sulla sospensione delle rate dei finanziamenti per rafforzare la fiducia e contribuire a consolidare la crescita. Dal 2009 a dicembre 2017, sono state 34.802 le Pmi toscane che hanno beneficiato delle misure messe in campo dalle banche, coadiuvate dall’Abi e in collaborazione con le Associazioni di rappresentanza delle imprese, per sostenere la disponibilità di credito: dal primo Avviso comune all’attuale Accordo per il credito 2015 prorogato fino al 31 luglio 2018. La formula della sospensione ha consentito di liberare una maggiore liquidità a disposizione per 1,9 miliardi di euro.
Così anche per 1.329 famiglie che, da marzo 2015 a dicembre 2017, con la nuova moratoria per 12 mesi sulla quota capitale del proprio finanziamento – tra mutuo prima casa e credito al consumo – hanno sospeso per un controvalore complessivo di 7,7 milioni di euro. L’iniziativa che riguarda la “Sospensione della quota capitale dei crediti alle famiglie”, da un Accordo Abi-Associazioni dei Consumatori, è stata anche prorogata fino al 31 luglio 2018.