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Professionisti

Studi professionali, la spesa Ict supera 1 miliardo di euro

Secondo uno studio dell'Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano nel 2015 cresce la digitalizzazione degli studi professionali

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Nel 2015 sono cresciuti redditività e fatturato degli studi professionali, è aumentato il tempo dedicato all’attività di consulenza, si sono affermati nuovi servizi più orientati al mercato. E sono cresciuti gli investimenti in nuove tecnologie da parte dei circa 150 mila studi di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari italiani, che complessivamente hanno speso oltre 1,1 miliardi di euro per l’ICT. In media, la spesa digitale per singolo studio sfiora i 9 mila euro, quasi il 50% in più rispetto ai 6 mila euro preventivati lo scorso anno.

 Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’ Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, presentata lo scorso 26 febbraio a Milano al convegno “Professionista, oggi apriresti uno studio?” ( www.osservatori.net  )

 E mentre circa il 40% degli studi professionali vede nelle tecnologie uno strumento di sviluppo, si evidenzia una chiara relazione tra l’andamento positivo di fatturato/redditività e l’adozione di nuove tecnologie: i professionisti con crescita in doppia cifra sono quelli che utilizzano maggiormente gli strumenti più evoluti. Le tecnologie più presenti sono quelle che abilitano l’esercizio professionale come la firma digitale, le banche dati, la gestione dei flussi telematici, ma gli investimenti futuri riguarderanno soprattutto software per la gestione elettronica documentale e la conservazione digitale a norma dei documenti dello studio, i portali per la condivisione documentale e di attività con i clienti, anche se gli studi più evoluti guardano con favore ai software per il controllo di gestione ai workflow e alle applicazioni di business intelligence.

 “Tra le professioni giuridiche d’impresa cresce la consapevolezza che le ICT siano un alleato dello studio” afferma Claudio Rorato, Direttore dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale. “ Oggi, pur in presenza di alcune zone d’ombra, una minoranza di professionisti più consistente del passato si sta muovendo, dimostrando capacità di autocritica e volontà di arricchire il bagaglio tecnico-specialistico di nuove competenze, per affrontare nuove sfide anche fuori delle aree tradizionali. Oltre alle prime avanguardie che hanno aperto la strada, il cambiamento coinvolge circa il 30% degli studi professionali nell’uso più intensivo delle tecnologie informatiche, che è sempre più frequente anche nel modello di business oltre che in quello organizzativo. Il miglioramento delle condizioni ambientali e di quelle economico-finanziarie ha permesso di innescare un circolo virtuoso: da una parte le tecnologie hanno consentito di migliorare la produttività e l’efficienza complessiva, dall’altra il miglioramento delle redditività ha permesso agli studi più sensibili alla tecnologia di aumentare la presenza tecnologica”.

 

 La ricerca dell’Osservatorio Professionisti & Innovazione Digitale rivela inoltre che il 54% degli studi professionali dichiara una redditività in crescita, rispetto al 43% dello scorso anno. Gli studi italiani sono soprattutto di micro e piccola dimensione: il 54% realizza un fatturato al massimo di 100 mila euro, con un portafoglio di clienti non superiore ai 50 nominativi, per metà il fatturato medio per cliente è di 2 mila euro.

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