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Ambiente

Cinque progetti per la valorizzazione ambientale delle aree infrastrutturali

Valorizzazione ambientale delle aree infrastrutturali: il consumo del suolo è una piaga che procede al ritmo di 55 ettari al giorno, 7 metri quadrati al secondo

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Il consumo del suolo è una piaga che procede al ritmo di 55 ettari al giorno, 7 metri quadrati al secondo, tanto che la superficie impermeabilizzata in modo irreversibile del nostro terreno è passata dal 2,7% degli anni Cinquanta al 7% del 2014. Questo, oltre che per lo sprawl urbano, avviene principalmente a causa delle infrastrutture di trasporto, che secondo l’Ispra pesano per il 41% del totale. Le infrastrutture stradali, oltre ai servizi che forniscono alla collettività, provocano ulteriore deterioramento del territorio poiché frammentano spazi che poi sono difficilmente recuperabili.

L’obiettivo di monitorare e trovare una soluzione economica e di valorizzazione ambientale e sociale al fenomeno è stato alla base della ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università di Perugia, promossa dalla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza Geometri (CIPAG), e che ha riguardato cinque casi studio (svincoli di Orte, Seriate, Val Vibrata, Capalbio e Ponte San Giovanni). Casi concreti di valorizzazione ambientale dai quali si è arrivati ad una proiezione concernente gli svincoli afferenti a due grandi arterie (la prima autostrada, la A1 e la prima superstrada, la E45) e gli svincoli dell’intera rete autostradale italiana.

Dai risultati dell’analisi, ottenuti tramite l’utilizzo di software GIS (Geographic Information System) emerge che la superficie “libera” relativa agli svincoli dell’A1 è di 108 ettari, mentre quella della E45 è di circa 88 ettari. La stessa metodologia è stata applicata per stimare la superficie dell’intera rete autostradale italiana, pari a 1.413 ettari di superficie libera e generatrice di costi, che con i progetti in questione potrebbe essere messa a reddito.

 

All’appuntamento è intervenuto anche il sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino, per il quale: “Quello presentato oggi è un ottimo progetto che cercheremo di estendere ai Comuni collaborando con la categoria dei Geometri, ma servirebbe prevedere convenzioni con gli enti locali all’interno della legge sul consumo del suolo”. Per Fassino, infatti, “si dovrebbero prevedere norme per disciplinare la pulizia delle strade e l’inquinamento acustico derivante dalla viabilità, sia per le infrastrutture di competenza dello Stato che per quelle di competenza degli Enti Locali. Oggi purtroppo la legge disciplina solo il territorio di competenza dello Stato, ma quello gestito dai Comuni intorno alle infrastrutture viarie è in termini di estensione e investimenti, almeno della stessa entità”, ha concluso.

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