Bonus Facciata: agevolazioni ancora attive per chi ristruttura le facciate nel 2025
Scopri come ottenere agevolazioni fiscali per ristrutturare le facciate esterne nel 2025, con detrazioni fino al 50% e requisiti per accedere al Bonus Ristrutturazione.
La versione originale del Bonus Facciata, con una detrazione che arrivava al 90%, è stata eliminata a partire dal 2023, ma per chi ha in programma interventi di rifacimento delle facciate esistono ancora agevolazioni fiscali, sebbene con condizioni e percentuali diverse.
Scopri come ottenere agevolazioni fiscali per ristrutturare le facciate esterne nel 2025, con detrazioni fino al 50% e requisiti per accedere al Bonus Ristrutturazione.
Introdotto nel 2020, il Bonus Facciata mirava a migliorare l’estetica degli edifici e a preservare il decoro urbano delle città. Questo incentivo permetteva ai contribuenti di ottenere una detrazione fiscale pari al 90% per lavori sulle facciate esterne, rendendo il bonus un’opportunità molto allettante. La detrazione era riservata a interventi sugli immobili situati in zone A e B dei comuni, ossia nei centri storici e in aree residenziali densamente popolate. Il beneficio veniva suddiviso in dieci rate annuali e non prevedeva limiti massimi di spesa, consentendo a molti di effettuare lavori di ristrutturazione estetica con un significativo risparmio fiscale.
Dal 2020 al 2021, il Bonus Facciata ha continuato ad offrire il 90% di detrazione, ma nel 2022 l’aliquota è scesa al 60%. Con il 2023, questa agevolazione è stata definitivamente eliminata nella sua forma iniziale, ma per chi ristruttura le facciate è ora disponibile il Bonus Ristrutturazione 50%.
Il Bonus Facciata oggi: l’alternativa del Bonus Ristrutturazione
Per chi intende ristrutturare le facciate esterne degli edifici, il Bonus Ristrutturazione offre una detrazione del 50% sulle spese, con un limite di 96.000 euro per unità immobiliare. Come per il vecchio Bonus Facciata, la detrazione viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Questo incentivo, a differenza della versione originaria, è valido per immobili in qualsiasi area urbana, rendendolo accessibile a un pubblico più vasto.
A partire dal 2025, le condizioni cambieranno ulteriormente: la detrazione sarà ridotta al 36% con un tetto massimo di 48.000 euro per unità abitativa. Anche in questo caso, le detrazioni saranno distribuite in dieci rate annuali. Questa riduzione rappresenta un ulteriore passaggio verso una diminuzione degli incentivi fiscali per i lavori di rifacimento delle facciate.
Requisiti per accedere alla detrazione: il bonifico parlante
Per poter usufruire di queste agevolazioni, è fondamentale rispettare alcune condizioni per i pagamenti. Le spese devono essere saldate tramite bonifico parlante, che permette di identificare il contribuente beneficiario della detrazione. Tale bonifico deve contenere:
- la causale del versamento, con riferimento alla detrazione fiscale;
- i dati fiscali del beneficiario della detrazione e dell’impresa che ha realizzato i lavori.
Questi requisiti sono indispensabili per garantire trasparenza e facilitare eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, riducendo così il rischio di errori o frodi.
Le alternative al Bonus Facciata e le scelte per i prossimi anni
L’eliminazione del Bonus Facciata nella sua formula originaria ha indubbiamente diminuito l’attrattiva degli interventi di rifacimento delle facciate. Tuttavia, gli sgravi fiscali come il Bonus Ristrutturazione continuano a rappresentare un’opzione vantaggiosa, seppure con percentuali di detrazione più basse rispetto agli anni precedenti.
Chi desidera intraprendere interventi estetici e strutturali sugli edifici dovrebbe considerare attentamente le opzioni disponibili e pianificare i lavori in base alle aliquote di detrazione dei prossimi anni. Con le continue modifiche alle normative fiscali, è consigliabile informarsi adeguatamente o affidarsi a professionisti esperti in ambito fiscale e contabile per individuare le agevolazioni più vantaggiose e rispettare tutte le condizioni richieste.
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