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Attualità

In Italia un milione di condomini sono a rischio sicurezza

In Italia circa 1 milione 200 mila condomini a rischio sicurezza. Non solo adeguamento antisismico, ma anche monitoraggio e adeguamento di tutti gli impianti.

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Non solo adeguamento antisismico, ma anche monitoraggio e adeguamento di tutti gli impianti: l’ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) denuncia la carenza di controlli complessivi negli edifici. Ogni anno nelle abitazioni avvengono circa 30.000 incidenti, di cui 6.000 di origine elettrica. Complessivamente 1 persona muore ogni giorno a causa di infortuni di questo genere.

Non è solo il sisma ad uccidere. In Italia ogni giorno una persona muore per impianti elettrici non a norma. Nelle abitazioni si contano annualmente 30.000 incidenti di cui 6.000 proprio di origine elettrica. Il Presidente di ANACI, Francesco Burrelli, nell’esprimere profondo cordoglio e solidarietà alle comunità colpite dal terremoto del 24 agosto scorso, richiama l’attenzione sul tema della sicurezza complessiva degli edifici: da quella antisismica, all’impiantistica elettrica, idraulica, antincendio, ascensori.

“Purtroppo ci troviamo a dover riflettere su questioni di vitale importanza solo dopo che avvengono eventi dai risvolti così tragici” afferma Burrelli “Non si parla mai di prevenzione quando davvero sarebbe opportuno farlo. Il terremoto di per sé non uccide. Sono le opere dell’uomo, non realizzate correttamente, ad uccidere. La casa rappresenta per ciascuno di noi il luogo degli affetti, dell’intimità, della protezione, dove ci dovremo sentire al sicuro. Per tale motivo ANACI offrirà il proprio contributo ad un progetto sociale nei comuni danneggiati dal terremoto. Iniziamo a fare un check completo delle strutture fornendo la possibilità a coloro che hanno il titolo o la personalità giuridica per farlo di richiedere in tempo reale al Comune e agli enti di pubblici di competenza tutti i certificati obbligatori relativi all’immobile e se il lavoro dei tecnici che hanno rilasciato le certificazioni e’ stato effettuato in modo rigoroso e rispondente alle leggi vigenti, non ci saranno ulteriori costi per il cittadino. Solo così sarà possibile promuovere una cultura diffusa della sicurezza nei cittadini che dovranno sempre più diventare attori protagonisti di questo nuovo percorso. Non è pensabile, infatti, che sia lo Stato a farsi carico completamente del controllo, gestione e finanziamento della manutenzione programmatica di tutti gli stabili privati, tanto più considerato che la normativa antisismica risale agli anni 80. E quello che è stato costruito prima? Dovrebbe esserci, per lo meno, una compartecipazione dei costi tra pubblico e privato. La nostra proposta è quella di fornire ai proprietari degli immobili un vero e proprio libretto delle istruzioni, come avviene per qualsiasi semplice elettrodomestico che abbiamo in casa, attraverso il quale conoscere le caratteristiche degli impianti e delle strutture della propria abitazione, al fine di programmare una corretta ed adeguata attività di manutenzione. Effettuare i controlli e sanzioni per mancati adeguamenti e provvedimenti nei confronti dei tecnici e operatori che effettuano dichiarazioni mendaci o non rispondenti allo stato di fatto”.

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