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Decreto Ristori anche ai Lavoratori Autonomi e ai liberi professionisti

La camera recepisce la proposta di Confartigianato e approva una risoluzione che estende il decreto ristori anche ad Autonomi e liberi professionisti.

Decreto Ristori anche ai Lavoratori Autonomi e ai liberi professionisti
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Decreto Ristori anche ai Lavoratori Autonomi e ai liberi professionisti. Manca ancora l’ufficialità dei numeri sui conti correnti dei liberi professionisti interessati ma la Camera, su proposta di Confartigianato, ha approvato una risoluzione che estende i ristori economici anche alla grande platea dei liberi professionisti e dei lavoratori autonomi.

La proposta del decreto ristori quater discussa a Montecitorio recita testualmente, come alla luce degli sconvolgimenti e della crisi socio economica che stanno vivendo ai liberi professionisti, tra cui tantissimi geometri, si sia reso “necessario avviare un confronto per la definizione di un meccanismo organico di natura perequativa che vada oltre le aree di rischio pandemico e i codici Ateco e si basi sul rimborso di parte dei costi fissi, prevedendo la possibilità di attribuire i ristori anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che non ne hanno beneficiato”

L’aula ha deciso quindi di indennizzare tutti gli imprenditori che hanno subito gravi perdite di fatturato a causa della pandemia gli imprenditori saranno risarciti indipendentemente dalla loro appartenenza a settori e ambiti di mercato.

Soddisfazione (abbastanza scontata) anche da parte di confartigianato. La confederazione degli artigiani italiani, per bocca del suo segretario generale Cesare Fumagalli, esprime la soddisfazione di vedere la Camere accogliere la proposta di estensione del decreto ristori a tutti i liberi professionisti indipendentemente dal Codice Ateco posseduto.

“Bene fa il Governo a non correre dietro alla realtà con i codici Ateco – afferma Fumagalli – nella prossima legge di bilancio dovranno essere reperite adeguate risorse aggiuntive da destinare al ristoro economico di tutti gli imprenditori italiani, a qualsiasi settore e pezzo della filiera appartengano”.

L’unico requisito scriminante, secondo Fumagalli, deve essere il calo dei fatturati con riferimento temporale al semestre più aggiornato del 2020 e non più al solo mese di aprile. “Individuare questi cali infondo – conclude Fumagalli – è un’attività estremamente facile. É sufficiente andare a controllare e verificare i dati della fatturazione elettronica, obbligatoria per le imprese dal 2019 ed erogare immediatamente i ristori nel caso di cali di fatturato”.

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