mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Attualità

Costruzioni: servono misure urgenti per far ripartire il Paese, altro che librerie aperte e cantieri chiusi!

Non fermare le macchine e assicurare le condizioni per far ripartire il Paese al più presto. Lo chiedono con una sola voce le associazioni datoriali della filiera delle costruzioni

Misure urgenti per far ripartire il Paese, altro che le librerie aperte
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“Non fermare le macchine e assicurare le condizioni per far ripartire il Paese al più presto”.

Lo chiedono con una sola voce le associazioni datoriali della filiera delle costruzioni (Agci Produzione e Lavoro, Anaepa Confartigianato, Assistal, Claai edilizia, Cna costruzioni, Confapi Aniem, Confcooperative lavoro e servizi, Fiae Casartigiani, Legacoop produzione e servizi, Oice, Ucsi), con un accorato appello a Governo e Parlamento affinché si mettano subito in atto misure per garantire la sopravvivenza delle imprese e venga adottato un grande Piano di opere pubbliche e di incentivi per sostenere l’edilizia privata.

Cinque le priorità indicate dalle associazioni nell’appello:

  • condizioni chiare e univoche per gestire in sicurezza i cantieri;
  • tempestiva iniezione di liquidità, pagamento dei crediti ed eliminazione dello split payment;
  • pagare i lavori eseguiti con sal emergenziale subito e sal mensile a regime;
  • Piano Marshall” per le costruzioni: risorse agli enti locali per aprire subito cantieri su tutto il territorio e rafforzare incentivi per le riqualificazioni edilizie;
  • forte semplificazione di procedure e balzelli
  • E infine l’invito a ripensare a fondo la struttura della pubblica amministrazione.

Basta burocrazia, palleggi di responsabilità e lungaggini”, concludono le associazioni datoriali, “l’Italia che vorremmo è l’Italia della normalità nell’efficienza”.

Sulla stessa linea ma con un pizzico di preoccupazione maggiore anche l’ANCE che alle richieste e alle indicazioni delle altre associazioni di categoria aggiunge una stoccata al Governo sulla Road Map che dovrebbe portare l’Italia ad una progressiva riapertura

«Riaprono le librerie? Con tutto il rispetto per la cultura, ma i libri non si possono comprare su Internet? Sono pazzi. Quale beneficio economico pensano di produrre in questo modo? E la sicurezza come pensano di garantirla? Vorrei capire qual è il senso di questa scelta» protesta il presidente dell’ Ance, l’ associazione nazionale dei costruttori. Gabriele Buia è molto critico sulla prosecuzione del lockdown sino al 3 maggio e molto preoccupato per il futuro, perchè se anche nello scenario più soft il blocco finisse a maggio gli investimenti nel campo delle costruzioni quest’anno scenderebbero del 10% per riprendersi in maniera stentata (+3%).

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