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Liberiamo gli edifici dall’amianto: un articolo di Campana Mauro geometra Esperto in Edificio Salubre

Liberiamo gli edifici dall’amianto, rappresenta un danno alla salute e non è più legale a cura di Campana Mauro geometra Esperto in Edificio Salubre

Liberiamo gli edifici dall’amianto: un articolo del Geometra Campana Mauro
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Per decenni, l’amianto è stato usato come materiale da costruzione nelle case e in altri edifici, sia commerciali, industriali, ricreativi. Oggi non è più usato commercialmente, ma può ancora essere trovato in molte case. Nel 1992 con la legge n. 257 l’Italia ha messo al bando tutti i prodotti contenenti absesto, vietando l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti il minerale. Nonostante ciò, è possibile ancora trovare amianto avvolto attorno a vecchi tubi dell’acqua calda e caldaie o utilizzato per fissare insieme sezioni di condotti di riscaldamento. È inoltre possibile trovare amianto nei materiali di cemento, pavimenti e soffitti.

Le fibre sono un rischio se vengono rilasciate nell’aria e vengono inalate, possono infatti depositarsi nei polmoni e rimanere lì. Questo può causare cicatrici e infiammazioni. Periodi regolari o lunghi di esposizione ad alte concentrazioni di amianto nell’aria possono essere dannosi per la salute. Potrebbe aumentare il rischio di contrarre una varietà di malattie come:

  • asbestosi (cicatrici dei polmoni);

  • cancro ai polmoni;

  • mesotelioma (una forma rara di cancro del rivestimento della cavità corporea).

Le malattie connesse richiedono molti anni per svilupparsi. In media, possono essere necessari da 15 a 30 anni per sviluppare malattie dopo l’esposizione.

Chi è a rischio esposizione ?

Si è a rischio di esposizione all’amianto quando le fibre vengono rilasciate nell’aria e respirate. Se l’edificio dove si vive o si lavora è stato costruito prima del 1990, allora è più probabile che l’amianto sia presente. Potrebbe essere nell’isolante avvolto attorno ai condotti o tubi del forno, così come nelle piastrelle del pavimento e in altre aree. L’amianto rappresenta un potenziale rischio per la salute quando viene disturbato, sfilacciato o sbriciolato e le fibre vengono rilasciate nell’aria. L’esposizione all’amianto e le malattie correlate sono state riscontrate anche nei lavoratori dell’amianto, nelle loro famiglie e persone che vivono vicino a miniere di amianto o impianti di lavorazione. I lavoratori edili e commerciali coinvolti in ristrutturazioni e riparazioni negli edifici più vecchi sono a maggior rischio di esposizione all’amianto se non vengono rispettate le adeguate misure di sicurezza.

Per verificare la presenza dell’amianto nelle abitazioni è sempre meglio avvalersi di un professionista tecnico delle costruzioni: geometra, architetto, ingegnere, ecc. Su tutto il territorio nazionale sono presenti anche dei tecnici specializzati, che hanno seguito una specifica formazione sugli aspetti legati alle malattie che si possono contrarre a contatto con materiali nocivi o in presenza di tecniche costruttive inadeguate e sono conosciuti come Esperti dell’Edificio Salubre.

Se si sta ristrutturando una vecchia casa è bene fare molta attenzione alle fonti impreviste. Ottenere un parere professionale prima di iniziare la ristrutturazione e assumere un professionista per eseguire la rimozione è l’ideale. Le piastrelle per pavimentazione, le pareti in gesso o le pareti divisorie realizzate in parte in amianto possono rilasciare nell’aria pericolose quantità di fibre inalabili. Per la rimozione definitiva occorre seguire un idoneo processo di abbattimento. Uno dei passaggi più importanti in una qualsiasi procedura di abbattimento dell’amianto è la sigillatura completa dell’area che è stata contaminata. Quando i materiali vengono maneggiati durante il processo di rimozione, le fibre mortali possono essere rilasciate nell’aria circostante. Usando spessi fogli di plastica e filtrazione HEPA, la ditta specializzata iscritta in un apposito Albo alla quale è stato commissionato il lavoro, sigillerà completamente e bloccherà la zona dove verrà rimosso l’amianto. Questa procedura di sigillatura iniziale proteggerà chiunque da eventuali danni. Dopo che l’area è stata completamente delimitata, inizierà la fase della rimozione. Dopo che i materiali di amianto sono stati accuratamente rimossi, devono essere collocati in contenitori sigillati per lo smaltimento prima che possano essere portati fuori dalla struttura. I tecnici indossano dei dispositivi di protezione individuali e nella fattispecie indumenti protettivi e respiratori durante l’intero processo di rimozione.

Il passaggio finale della rimozione consiste nel pulire a fondo le ultime tracce di amianto che possono rimanere nell’area. Usando aspirapolveri speciali, strumenti di filtraggio e altri detergenti, l’Impresa eliminerà meticolosamente ogni traccia di fibre di amianto dall’unità immobiliare bonificata. Dopo che il sito è stato pulito, verrà utilizzato un test dell’aria per accertarsi che la contaminazione da amianto sia stata completamente eliminata. Una volta superata l’ispezione della qualità dell’aria, si possono riprendere le attività quotidiane.

Le spese di bonifica sono detraibili e anche in assenza di opere è possibile usufruire delle detrazioni per il solo trasporto. L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che la detrazione del 50% relativa alle spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio residenziale spetta per i lavori di bonifica dall’amianto indipendentemente dalla categoria edilizia in cui gli interventi stessi rientrano. La detrazione, quindi, spetta a prescindere dalla realizzazione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio. Ne consegue, secondo le Entrate, che il bonus 50% riguardi anche il trasporto in discarica da parte di aziende specializzate.
_______________________________________________________________________________________ CAMPANA Mauro
Geometra libero professionista Esperto in Edificio Salubre
Iscritto al Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Brescia
Contatto: geo.maurocampana@libero.it

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