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Attualità

Gig economy: al via un tavolo tra riders e piattaforme

Disponibilità delle aziende della gig economy ad aprire un dialogo con i riders, per la definizione di un maggior livello di tutele e garanzie.

Gig Economy: tavolo di incontro tra riders e aziende
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Si è svolto lunedi 18 giugno, presso la sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’incontro con i rappresentanti delle principali aziende della cosiddetta GIG economy che impiegano i riders per le consegne a domicilio, tra cui Foodora, Deliveroo, JustEat, Glovo, Domino’s Pizza, Social Food, Uber eats e Mooveda.

Soddisfazione del Ministro Di Maio per l’esito della riunione che ha consentito di registrare la disponibilità delle aziende della gig economy ad aprire un dialogo con i riders, per la definizione di un maggior livello di tutele e garanzie.

“L’obiettivo è quello di garantire tutele a chi lavora, ha dichiarato il Ministro al termine dell’incontro. Questo vale soprattutto per i più giovani, che non devono essere alla mercé di un lavoro qualsiasi, accettando di lavorare anche senza retribuzione, piuttosto che finire tra i “neet”. È un problema culturale che dobbiamo affrontare: non basta registrare il consenso dei più giovani rispetto al lavoro che si offre per pensare che quel lavoro sia soddisfacente”.

Il Ministro ha quindi sottolineato la sua intenzione di contemperare le esigenze di entrambe le parti, garantendo condizioni migliori per i lavoratori e favorendo al contempo la crescita di nuove attività legate alla gig economy, affinché possano operare con profitto per creare nuovo lavoro.

“Vogliamo assicurare delle tutele minime ai lavoratori della gig economy. Abbiamo due strade: una è quella in cui il Governo vara una norma in cui si stabiliscono i contenuti minimi retributivi e di tutele assicurative e previdenziali; l’altra è quella di mettere insieme i rappresentanti delle piattaforme e dei riders per costruire un nuovo modello di contratto che riguarda i lavori del futuro”.

“Ho proposto questa soluzione ai rappresentanti di alcune delle principali aziende nazionali e multinazionali che operano in questo campo – ha aggiunto il titolare del Dicastero – ed ho raccolto la loro disponibilità ad avviare un dialogo, per portare avanti il loro modello di business offrendo ai lavoratori un livello maggiore di tutele e garanzie. L’auspicio è che si arrivi al primo contratto collettivo nazionale della “gig economy”: una grande ambizione che abbiamo e porteremo avanti come Governo”.

L’intento del Ministro è quello di allargare il confronto a tutte le forme di rappresentanza, comprese quelle a cui è stato dato ascolto sin dall’insediamento a Via Veneto. Ma senza perdere tempo: se le intese sperate non saranno raggiunte tra le parti in tempi ragionevoli, il Governo interverrà con una legge.

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