200 milioni di euro per interventi di prevenzione antisismica
Pubblicate sulla Gazzetta ufficiale le risorse destinate alle regioni per la messa in sicurezza di edifici pubblici e privati in materia di prevenzione antisismica
La Protezione Civile, cosi come pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale, ha sbloccato i 195,6 milioni di euro per interventi di prevenzione antisismica. È stata infatti pubblicata l’ordinanza 293/2015 del Dipartimento della Protezione Civile che libera le risorse dell’annualità 2014 del “Piano nazionale per la prevenzione antisismica ”, lanciato dopo il terremoto in Abruzzo con la Legge 77/2009 che ha stanziato 965 milioni di euro in 7 anni.
Cosa sarà possibile finanziare con i 195 milioni di euro che la protezione civile a stanziato per il finanziamento dei lavori di prevenzione antisismica?
I circa 200 milioni di euro saranno ripartiti tra una diversa serie di interventi:
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16 milioni di euro andranno al finanziamento degli studi di microzonazione sismica e analisi della condizione limite per l’emergenza
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170 milioni di euro invece sono destinati a finanziare gli interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico, demolizione e ricostruzione di edifici ed opere pubbliche d’interesse strategico per finalità di protezione civile, interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico o di demolizione e ricostruzione di edifici privati
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8,3 milioni di euro saranno invece destinati per agevolare altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio simico, con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione.
Come saranno ripartiti i fondi?
Con un provvedimento successivo, il Dipartimento per la Protezione Civile ripartirà le risorse tra le Regioni a seconda dell’indice medio di rischio sismico. Le Regioni che oggi usufruiscono di un finanziamento pari o superiore a 2 milioni di euro potranno assegnare una quota variabile ( dal 20% al 40% delle risorse ndr) ad interventi sugli edifici privati. Per quanto riguarda la microzonazione sismica, invece, gli interventi dovranno coprire almeno il 70% della superficie dei centri abitati o il 70% della popolazione del comune.