venerdì, Marzo 29, 2024
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Attualità

I geometri escono dai cantieri: la rivoluzione dei droni professionali

La professione del geometra è ormai orientata all’uso sempre più frequente della tecnologia per rispondere ai bisogni di una società in continuo mutamento: l’uso dei droni in attività di osservazione, gestione e misurazione del territorio costituisce la naturale evoluzione dei lavori

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La professione del geometra è ormai orientata all’uso sempre più frequente della tecnologia per rispondere ai bisogni di una società in continuo mutamento: l’uso dei droni in attività di osservazione, gestione e misurazione del territorio costituisce la naturale evoluzione dei lavori

Il loro nome ufficiale è UAV, Unmanned Aerial Vehicle, ed il loro scopo primario era, fino a poco tempo fa, esclusivamente di tipo militare. Negli ultimi anni però questi piccoli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR), comunemente chiamati droni, sono stati utilizzati come validi supporti in tantissime attività professionali. Dall’osservazione e gestione del territorio, alla misurazione di terreni e di aree urbane. Semplificando e migliorando il lavoro dei professionisti tecnici.

Rilievi di supporto alla progettazione edilizia, monitoraggio di cantieri, ispezioni del funzionamento di pannelli fotovoltaici, rilievi strutturali all’infrarosso, perizie fotografiche, ispezioni e controlli strutturali, rendering 3D delle opere edili, nonché interventi di sicurezza e soccorso. Facile quindi capire il perché circa il 40% dei geometri italiani iscritti all’Albo (secondo i dati forniti dal CNGeGL), ha scelto di associare alla classiche funzioni professionali quelle di pilota di drone.

Grazie ai droni, infatti, è adesso possibile apportare nelle quotidiane mansioni professionali un surplus di tecnologia e di modernità, e soprattutto di poterlo fare a costi relativamente contenuti. Inoltre l’uso dei droni riduce i tempi di realizzazione di una prestazione professionale e allo stesso tempo permette di raggiungere facilmente luoghi e siti di intervento che prima avrebbero richiesto un grande sforzo organizzativo. Un esempio su tutti, l’intervento di rilevazione topografica svoltosi alcune settimane fa a Lucera, su iniziativa del Collegio dei Geometri di Lucera, sul Castello Svevo di Angioino.

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